C’è anche l’Abruzzo nell’albo d’oro dei “Benemeriti della Vitivinicoltura”, un riconoscimento che ha aperto i battenti della 48esima edizione del Vinitaly che si conferma la maggiore rassegna del vino e dell’olio a livello internazionale. Un albo che si arricchisce del nome di Emidio Pepe, destinatario di una delle insegne del Premio Cangrande distribuite oggi ad altri illustri vignaioli nazionali. Il premio esiste dal 1973 ed è rivolto ai grandi interpreti del mondo enologico italiano, scelti su indicazione degli Assessorati regionali all’agricoltura, che segnalano quanti con la propria attività professionale o imprenditoriale abbiano contribuito e sostenuto il progresso qualitativo della produzione viticola ed enologica della propria regione e del proprio Paese.
“Il vino è stato e sarà anche in futuro un grande ambasciatore del Made in Italy nel mondo – ha detto il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina tagliando il nastro della manifestazione – I numeri che presenta una manifestazione come Vinitaly sono la dimostrazione di un importantissimo punto di forza delI’agroalimentare del Paese”. Alla cerimonia di apertura presenti anche il Presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il Presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi, e il Sindaco di Verona, Flavio Tosi. A rappresentare Veronafiere, il Presidente, Ettore Riello e il Direttore generale, Giovanni Mantovani.
Tante i rappresentanti istituzionali presenti, in delegazione da ogni regione, Abruzzo compreso. Singolare l’episodio che ha riguardato proprio un abruzzese illustre, tanto famoso da far ritardare la cerimonia per via degli scatti e dell’attenzione suscitata nel pubblico, c’era infatti anche il senatore Antonio Razzi che vuoi per l’effetto Crozza che per la sua naturale esuberanza, ha catturato obiettivi, scatti e social post, persino selfies dei tantissimi arrivati per visitare i padiglioni di Verona Fiere.
L’Abruzzo è al padiglione n. 12. Un Abruzzo imponente: 98 operatori presenti lì più altri 26 in quello del Sol, vicino al vino, patria dell’olio e di altri importanti riconoscimenti abruzzesi. Gongola
l’assessore regionale Mauro Febbo, che fra strette di mani e interviste conferma un obiettivo inseguito con foga e determinazione dalla Regione Abruzzo: “Le nostre esportazioni sono poderose, 120 milioni di euro, ma i nostri volumi non sono cresciuti – dice – ora abbiamo dimostrato che possiamo fare grandi numeri e quindi è il momento più propizio per crescere. Il comparto deve osare e approfittare della crisi per lanciare un nuovo modo di fare economia. La quantità è assodata. ora serve la quantità per il decollo vero”.
E il padiglione abruzzese è un vero melting-pot. Tanti i buyers e i visitatori dalla Germania, terra di destinazione di tantissima parte del nostro prodotto, ma anche tanti inglesi e occhi a mandorla si sono alternati fra gli oltre cento stand allestiti nel padiglione. Essere attrattivi, questo è il must. E gli eventi pensati per diventarlo puntano in quella direzione.
Il Vinitaly abruzzese apre con la presentazione del primo spumante di Montonico alla degustazione del Montonico Santapupa, a cura di Antonio Lamona, enologo che lo ha fatto e Antonietta Mazzeo. Un vino prezioso, antichissimo, prodotto in un fazzoletto di terra compresso fra Cermignano e Bisenti. Il grappolo viene lasciato sulla vite, spiegano, fino a dicembre perché il vino assuma la sapidità e il sapore che offre. Al Vinitaly sono state presentate le due ultime annate del Santapupa 2013 e 2012 e uno straordinario spumante, novità assoluta. E nel futuro, pare, ci sia anche un passito. Ne sapremo presto qualcosa.
L’altra prima è stata invece lo spumante Tullum Dop, un brut metodo classico firmato Feudo Antico, ultimo nato nella Dop Tullum. Si tratta di una Dop concentrata in una delimitatissima area nel paese di Tollo. Si tratta di uno spumante ottenuto con uve Chardonnay coltivate sulle colline del centro conosciuto sin da epoca romana proprio per la sua vocazione enologica.
Nelle immagini la suggestiva sciabolata della bottiglia, si tratta di un numero limitato, da parte del presidente dei sommelier dell’AIS abruzzese Gaudenzio D’Angelo.
Affollatissima la verticale di pecorini targati Pasetti. Affollatissima la degustazione dei vini del presidente regionale di Coldiretti. Apprezzata la presentazione da parte delle sommelier abruzzesi Adua Villa e Manuela Cornelii che hanno raccontato gli odori e i sapori nella verticale di Pecorino Dop prodotto nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
La degustazione ha riguardato 6 annate: sei diverse annate (2012 – 2011 – 2008 – 2007 – 2006 – 2004), accanto alla storia che ha accompagnato ognuna di queste produzioni.
Una prima anche l’abbinamento con l’arte, la cultura voluta dal Consorzio abruzzese di tutela dei vini, grazie alla mostra “L’Abruzzo dei Grandi Maestri”: un percorso visivo attraverso lo sguardo di Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin e Mimmo Jodice con cui si è voluto confrontare il fotografo inglese del Times e del New York Times Chris Warde Jones, tornato a Scanno, il borgo abruzzese immortalato 60 anni fa da Giacomelli e riproposto in una mostra lui dedicata proprio nello stand Abruzzo nel corso del Vinitaly 2013.
Esposte anche le opere di Ettore Spalletti.
Non è finita. L’avventura della regione verde dei vini e dell’olio, con la degustazione dei primi tre vini prodotti dal Consorzio di tutela Ortona doc. Nato da un patto di alleanza di alcune cantine e aziende agricole del territorio ortonese, i l Consorzio si è costituito nel 2013 e debutta al Vinitaly. I vini esprimono l’intero territorio in una maniera unica: tutte le forze e le competenze sono state unite per produrre un unico vino, nelle declinazioni Rosso e Bianco, che sarà commercializzato da tutte le Cantine aderenti in nome di un lungimirante patto di fratellanza, che suggella una storia viticola lunga 1500 anni.
Il vino Ortona Doc proviene da uve allevate con sistema pergola abruzzese. Il Rosso è a base Montepulciano d’Abruzzo (95% min), il bianco a base Trebbiano (minimo 70%).
Momenti di gloria, infine per la riscossione dei premi del concorso enologico internazionale. Ecco i rappresentanti delle cantine premiate dalla giuria internazionale abbinata alla competizione della kermesse.
Per l’Abruzzo è arrivato il premio speciale “Denominazione di Origine 2014″, assegnato al vino di ogni denominazione di origine italiana che in assoluto ha conseguito il miglior punteggio, assegnato al Montepulciano d’Abruzzo Dop “Murelle” 2012 della Cantina di Miglianico (Ch). In più: 1 Gran medaglia d’oro (Terre di Chieti Igp Pecorino “Civitas” 2012 della Cantina di Orsogna), 1 medaglia d’oro (Cerasuolo d’Abruzzo Doc “Mallorio” 2013 della Cantina di Orsogna), 1 medaglia d’argento (Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2013 di Contesa), 1 di bronzo (Montepulciano D’Abruzzo Dop “Murelle” 2012 di Cantina Miglianico) e ben 57 Gran menzioni di cui: 13 nei vini bianchi del 2013, 1 nei bianchi 2012 e precedenti, 2 nei bianchi elaborati in barrique, 7 nei vini rossi prodotti nelle ultime due vendemmie, 19 nei vini rossi dai tre ai quattro anni dalla vendemmia, 4 nei vini rossi dai cinque ai sei anni, 3 nei vini rossi con oltre sette anni, 6 nei vini rosati, 1 nei vini frizzanti e 1 nei vini spumanti .