“Nessuno tocchi il Sirente Velino”, è la chiamata alle armi del WWF abruzzo sulla proposta di legge che ritaglia il perimetro del Parco regionale Velino Sirente che tornerà in Consiglio Regionale martedì 17 dicembre per la discussione e voto. Una legge molto contestata dal mondo ambientalista abruzzese, che ha messo in piedi una petizione (ecco il link per firmare) che ha raccolto in poche ore migliaia di firme, arrivando a 150.000 in soli due giorni. La mobilitazione chiede la bocciatura del testo, il cui approdo in aula sarà accompagnato anche da un presidio davanti al Consiglio Regionale (l’evento su Facebook).
Una mobilitazione che esorta la politica a mettere l’ambiente fra le priorità. Di nuovo c’è una forte presa di posizione del consigliere regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo che ha scritto una Lettera al presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano e oggi in conferenza stampa ha dissotterrato l’ascia di guerra insieme a Wwf, un collettivo di associazioni e al Parco stesso: “Credo che sia un fatto importante che in pochi giorni ci sia stata adesione a questa scelta scellerata da parte di tutto il centro destra e sulla quale Chiodi, Pagano e gli altri stanno ancora svicolando: domani la regione deve decidere se tagliare 4.500 ettari di parco, noi la riteniamo una scelta sbagliata, ringrazio le associazioni che si stanno mobilitando perché è una cosa che va al di là delle cose fra maggioranza e opposizione, ne va l’identità dell’Abruzzo. E l’ambiente perché è assurdo che una parte così preziosa del territorio venga sottratta al parco, peraltro è un’area già riconosciuta a livello europeo tant’è che ci sono finanziamenti ed è fondamentale per la riproduzione dell’orso. Quel parco andrebbe ampliato è del tutto assurdo che avvicinandosi le elezioni qualcuno pensi di farlo a pezzi”.
Sulla questione Acerbo è già intervenuto burocraticamente, con una lettera al presidente del Consiglio Regionale Pagano, in cui considerava: “La riperimetrazione del Parco Velino Sirente – scrive Acerbo – E’ pazzesco che per il solito clientelismo venatorio ci si incaponisca nel voler modificare i confini di un Parco che secondo tutti gli studi andrebbero semmai ampliati. La proposta di Ricciuti a mio parere è inaccettabile non solo nel merito ma anche sul piano procedurale. Ho inviato al Presidente del Consiglio Nazario Pagano una lettera in cui faccio presenti dei vizi procedurali che dovrebbero spingerlo a non sottoporre al voto il progetto di legge di Ricciuti che andava dichiarato irricevibile. Non si capisce perché le regole sulla base delle quali non si portò in Consiglio la mia proposta di legge sulla doppia preferenza di genere non debbano valere per quella di Ricciuti”.
La proposta di riperimetrazione, si legge sul sito del Parco, è mirata a escludere dal perimetro di protezione una delle zone di maggior pregio naturalistico e paesaggistico dell’area protetta (3.300 Ha) oggetto di 3 interventi di tutela e salvaguardia dell’orso bruno marsicano e dei delicati ambienti naturali finanziati dall’Unione Europea. Simone Angelosante (Presidente dell’Ente) ed Herbert Simone (WWF) lanciano un appello al Presidente Chiodi e al consiglio regionale in vista della seduta di domani alle 10: bocciate la proposta di riperimetrazione avanzata dal Consigliere Luca Ricciuti mirata ad escludere dall’area protetta siti di interesse comunitario (Sic) ad altissima valenza ambientale nei Comuni di Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio.
“Quell’area rappresenta il cuore del Parco, con un’elevatissima valenza ambientale”, ha affermato Simone Angelosante, in un’infuocata conferenza stampa al Comune di Avezzano, “non può essere esclusa dall’area protetta, poiché esporrebbe il territorio alle insidie della cementificazione selvaggia, all’assalto dei cacciatori, a contenziosi con lo Stato e al rischio di nuove tasse: l’Unione Europea ha finanziato progetti di conservazione e valorizzazione in quell’area, quasi certamente aprirebbe una procedura di infrazione, con conto finale a carico degli abruzzesi. Viviamo una fase di grande crisi, le aziende chiudono, le industrie delocalizzano, in questo splendido lembo Abruzzo abbiamo un immenso patrimonio ambientale, artistico, culturale ed enogastronomico che non va aperto alla cementificazione e alla caccia, ma difeso e valorizzato per dare benessere alla comunità locale che vive e opera nel Parco”. Pollice verso, quindi, alla proposta Ricciuti, stroncata senza appello anche dal Wwf.
Durissimo anche il WWF Abruzzo e nazionale che in una nota fa riflettere: “Proprio mentre a Roma si svolge in due giorni una conferenza nazionale su Biodiversità e aree protette, fortemente voluta dal Ministero dell’Ambiente, in Abruzzo, regione verde d’Europa, si torna a fare strada una visione miope e antica, contraria agli interessi della Natura e dei cittadini, in base alla quale si cerca di “riperimetrare” il Parco regionale Sirente Velino, sottraendo alla tutela una parte fondamentale dell’area protetta – scrive l’associazione ambientalista – Una scelta sciagurata contro la quale questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa, presso la sala del Comune di Avezzano (Aq), il Presidente del Parco Sirente Velino Dott. Simone Angelosante e il vice Presidente del WWF Abruzzo Herbert Simone”.
Il WWF ha confermato e conferma la propria netta contrarietà alla proposta di Legge Regionale firmata dal consigliere PDL Ricciuti che, con oggetto Revisione dei confini e delimitazione zone, approdata in aula il 12 dicembre. L’obiettivo della mobilitazione è fare breccia nei consiglieri, di ogni parte politica, perché respingano la legge pensando al territorio.
«L’Abruzzo si dichiara Regione verde d’Europa, ma questa affermazione di principio rischia di restare un’etichetta vuota – dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Italia – Il Parco Regionale Sirente-Velino è un’area protetta importantissima perché in essa sono racchiusi e fusi ambienti naturali e paesaggistici molto vari che formano un’unità ecologica fondamentale. La Proposta di Legge Regionale mira assurdamente a strappare all’ambiente zone importantissime per la tutela della biodiversità appenninica, oggetto peraltro della Rete Natura 2000, del Piano di Tutela dell’Orso Marsicano, del Life Cornata. È veramente paradossale che ciò avvenga proprio mentre si svolge a Roma la Conferenza nazionale “La Natura dell’Italia. Biodiversità e Aree protette: la green economy per il rilancio del Paese” che ha lo scopo di rilanciare il ruolo delle aree protette ».
«Si tratta dell’ennesimo segnale di un cambio di rotta in senso negativo nella politica di conservazione del territorio. L’ennesimo taglio viene proposto proprio quando emerge invece in modo evidente la necessità di estendere la protezione della Natura allargando i confini del Parco e attraverso la creazione delle cosiddette fasce contigue – aggiunge Dichiara Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Abruzzo – ricordiamo che il recente episodio di uccisione di un Orso sull’autostrada A24 è avvenuto nel Comune di Tornimparte, poco distante dalla zona che oggi qualcuno vorrebbe definitivamente “rubare” al Parco. L’aspetto più assurdo della proposta Ricciuti è che essa vorrebbe escludere dall’area protetta proprio alcune tra le zone più note a livello nazionale e internazionale come gran parte dei Piani di Pezza, della Piana di Campo Felice e anche parte della Piana di Terranera che è parte integrante dell’Altipiano delle Rocche, cuore del parco, ponendo a rischio spazi di continuità che sono fondamentali per la mobilità e la sopravvivenza delle specie presenti nel Parco, a partire dai grandi carnivori, e su tutti l’Orso marsicano. Ci auguriamo che anche il Ministero dell’Ambiente faccia sentire la sua voce. La Regione, se davvero accetterà questa proposta, ma auspichiamo che il consiglio tutto la respinga al mittente, rischia di creare un danno enorme a livello comunitario e nazionale del quale potrà essere chiamata a rispondere, anche sul piano economico. E le responsabilità potrebbero essere personali». L’eventuale nuova perimetrazione del Parco potrebbe assurdamente escludere dall’area protetta zone di importante valore ambientale, inserite in diverse azioni europee di tutela della biodiversità come il protocollo Piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano (PATOM).
L’adunata delle associazioni rimbalza anche dalla Marsica con una nota di qualche giorno fa a firma dell’associazione Salviamo l’Orso. “La maggioranza politica del Governatore Chiodi alla Regione Abruzzo si appresta di nuovo a tentare l’approvazione della famigerata riperimetrazione del Parco regionale del Sirente-Velino ma allo stesso tempo la Regione spende denaro pubblico per invitare i turisti a visitare “L’Abruzzo ed i suoi parchi“ La schizofrenia politica dell’attuale maggioranza è inspiegabile – si legge nel comunicato – L’opposizione delle associazioni e di ampi settori della societa civile abruzzese al taglio del Parco è forte e non intende abbassare la guardia, se invece Chiodi è a favore di questa ipotesi abbia il coraggio di dirlo pubblicamente invece di sfuggire alla questione come fa da mesi”. E poi l’affondo: “Abruzzo, Naturalmente Tuo” così recita il titolo dello spot emozionale realizzato dai quattro Parchi Abruzzesi che è proiettato nelle sale cinematografiche di tutta Italia come abbiamo appreso nei giorni scorsi dagli uffici stampa delle 4 maggiori aree protette abruzzesi (Parco Nazionale d’Abruzzo, Parco Nazionale della Majella Parco Nazionale del Gran Sasso e Parco Regionale del Sirente-Velino) e dalle dichiarazioni dell’Assessore al turismo della giunta Chiodi, Mauro Di Dalmazio, e per far questo si spendono denari dei contribuenti … niente di male hanno pensato in molti e tra questi anche noi anzi encomiabile rilanciare il turismo della regione Abruzzo puntando finalmente sulla sue risorse più preziose la natura e le sue aree protette …”
Le associazioni hanno interessato della questione anche il Ministero e la Commissione europea.