I nonni sono una risorsa, mai come oggi questa frase è di un’attualità tanto schiacciante. Con la crisi economica e la crescita della disoccupazione infatti, sono le pensioni a “salvare” i bilanci per più di una famiglia su tre. E’ quanto emerge da un sondaggio on line del sito Coldiretti divulgato in occasione dell’Assemblea di Federpensionati, la più grande associazione italiana di pensionati del lavoro autonomo alla quale aderiscono settecentomila agricoltori.
Dal sondaggio scaturisce che – sottolinea la Coldiretti – il 93 per cento degli italiani ritiene che la presenza di un pensionato in famiglia sia una vera e propria fortuna con una netta inversione di tendenza nella percezione del ruolo degli anziani rispetto al passato.
In particolare – precisa la Coldiretti – ben il 37 per cento sostiene che un pensionato in famiglia sia determinante per contribuire al reddito, mentre il 35 per cento lo considerata un valido aiuto per accudire i nipoti al di fuori degli asili e della scuola. C’è anche un 17 per cento che – continua la Coldiretti – ne apprezza i consigli offerti grazie all’esperienza ed un 4 per cento che si avvantaggia dell’apporto lavorativo nella casa mentre appena il 7 per cento degli italiani considera i pensionati un peso o un ostacolo.
La presenza di un nonno in famiglia si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale – continua la Coldiretti – per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini come dimostra il fatto che il 37 per cento degli italiani ha chiesto aiuto economico ai genitori, secondo una indagine Coldiretti-Ixé. “La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, e’ stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “la solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato”