L’Italia è fra i primi paesi a rifornire di vino il Canada e questo non è più novità e che si contenda il primato con la Francia nemmeno, ma la novità è che si comincia a conoscere il territorio e le sensibilità dei produttori, al di là dei bicchieri.
Domenica scorsa 2 Novembre, nel pieno dei festeggiamenti per Halloween, nel gelido inverno di Toronto, da Cibo, uno dei più bei ristoranti italiani della città, la stampa locale ha incontrato 5 donne produttrici italiane di vino e 3 chef canadesi per una serata di cibo e di grandi vini italiani. Per capire il rapporto intimo tra cibo, vino e femminile.
Tiziana Settimo, dell’azienda piemontese Aurelio Settimo, Angela Velenosi, della cantina marchigiana Velenosi, Valentina Di Camillo, dell’azienda abruzzese Tenuta I Fauri, Laura Pasetti, dell’omonima cantina abruzzese e Caterina Cacioppo dell’azienda siciliana Gregorio de Gregorio: queste le donne invitate a raccontare la loro storia di impegno nel mondo del vino, a farle da contrappunto tre chef donne famose in Canada: Donna Dooher del Mildred’s Temple Kitchen, per metà abruzzese anche lei, e poi Carolyn Reid, chef in uno dei ristoranti più prestigiosi di Toronto, Scaramouche, e la giovanissima Alexandra Feswick , Chef del Drake
La serata è stata aperta con i saluti di Pasquale Bova, direttore dell’ICE di Toronto, di Kim Galvez, responsabile della stampa dell’ICE e Benedetta Marassi, trade
“La cultura del vino in Italia sta cambiando. Ed incontrare un enologo che sia donna non è più una rarità. – esordisce Valentina Di Camillo, voce regionale dell’Associazione Donne del Vino e ad intervistarla è Noree Flanagan, caporedattrice presso Elle Canada – Il vino sta vivendo un momento di rinascita. C’è una nuova gioia, una energia dinamica che si sta diffondendo attraverso i premi, i blog, i festival di vino, le enoteche delle grandi città. Voci nuove femminili stanno partecipando a una rivoluzione che sta democratizzando il vino ancora di più, perché il vino torni finalmente ad essere parte delle nostre tavole e racconto quotidiano, gesto popolare di normale convivialità. E chi meglio delle donne per
“La mia è una cucina semplice, di ingredienti poveri ma di grande sapore. Sono le ricette rivisitate di mia nonna e di mia madre. Ed allora come oggi il vino ne fa parte sempre, è un collante alla convivialità e allo stare assieme a tavola.” Apre così Donna Dooher, del ristorante Mildred’s Temple Kitchen, poi Sara Waxman, del Dine Magazine, che ha viaggiato molto in Italia e ne conosce bene la cultura enogastronomica.
La serata si è conclusa con una degustazione dei vini delle produttrici intervenute e l’Abruzzo ha dominato la scena con il Montepulciano d’Abruzzo, il Trebbiano d’Abruzzo ed il Pecorino delle due aziende teatine: Pasetti e Tenuta i Fauri. “L’Abruzzo ha bisogno di questi racconti, per non essere più un vino dal buon rapporto qualità-prezzo – in conclusione – ma essere il vino unico di un territorio capace di forgiare grandi prodotti e la passione femminile rende questa trama ancora più chiara ed avvincente”.