La verità è che il comparto enologico abruzzese ha necessità di promuovere la qualità di cui è portatore: perché conquisti nuovi mercati, perché le vendite aumentino, perché il prodotto racconti territori e inneschi altre dinamiche, prima tutte presenti, ma mai messe in rete, usate, sfruttate allo scopo. Lo dice bene Tonino Verna, il presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo all’avvio della conferenza stampa di presentazione del Wine Tour e del premio di giornalismo The Words of Wine che si apre il 20 novembre per andare avanti fino al 24.
“Sono emozionato perché rappresento un settore che crea emozioni e che vuole continuare a farlo raggiungendo nuovi obiettivi – esordisce Verna – abbiamo messo in pista tutta l’enologia regionale per realizzare un percorso di nuova crescita culturale basato sulla comunicazione della qualità di cui siamo portatori. Ci sono risorse comunitarie che consentono nuovi percorsi per mettere in rete vino, enogastronomia e turismo, di territori che sono depositari di storie e di tradizioni. Un percorso che bisogna fare, creando eventi ed occasioni, perché il vino è parte integrante della nostra cultura e della nostra economia e quello abruzzese deve allargare i suoi confini perché il vino tutto vive un momento in cui il consumo procapite è sceso, negli ultimi dieci anni si è dimezzato. Dobbiamo tornare ad emozionare il consumatore”. Intento chiaro.
Allora scendono in campo le truppe cammellate dell’informazione enogastronomica nazionale e internazionale a tale scopo, radunate in un tour composto da Pomilio che gestisce la manovra comunicativa: ci saranno giornalisti e testate da tutta l’Europa, Usa, Canada, Cina, Giappone, persino India, Russia e Israele. Firme note del vino e di tutte le sue varianti enogastronomiche italiane e straniere che verranno portate in giro per cantine e territori a vedere ed assaggiare la qualità abruzzese rappresentata dai Consorzi, quattro oltre al “grande”, di tutela (quello Teramano, il neonato Ortonese e il teatino Tullum). Non solo, le “emergenze culturali” presenti nei territori saranno tappe da fondere col vino, necessariamente, perché il turismo, l’enogastronomia e l’enologia regionale diventino tutti e tre finalmente attrattivi, insieme!
“Noi crediamo in questa manovra – dice l’assessore regionale Mauro Febbo – e l’abbiamo resa possibile mettendo in campo risorse perché diventasse concreta. La bellezza c’è, la qualità anche, mancava una comunicazione efficace per farla rislatare. Speriamo che la via intrapresa sia quella giusta, confidiamo molto nei passi che il Consorsorzio di tutela sta facendo e farà”.
Confidano anche le due Camere di Commercio di Chieti e Pescara, rappresentative anche per essere, nella persona dei presidenti, l’una decisiva sul fronte commercio Interno, l’altra attiva sulla linea strategica del Centro Estero. Il presidente di quella di Chieti, Silvio Di Lorenzo ha iniziato da un po’ campagne di sensibilizzazione serrata sul territorio: “Lo abbiamo fatto per la Costa dei Trabocchi e ha funzionato, siamo convinti che si possa fare sul vino in modo mirabile. Ci aspettano due grandi eventi fieristici: Dusseldorf e Verona, ci saremo al pieno della nostra qualità, proponendo un’offerta che metta insieme tutte le variabili che abbiamo a disposizione: qualità turismo e cultura”. Sottoscrive e rilancia Daniele Becci, a capo dell’ente pescarese: “Siamo in perfetta sinergia di intenti e di iniziative – dice infatti – abbiamo delle eccellenze vere, ora abbiamo capito che è necessario comunicarle bene e credo che questo ci aprirà nuovi orizzonti”.
Una domanda sorge spontanea: perché questo non è accaduto prima? Cosa ha impedito a queste “emergenze” territoriali tutte di emergere, di conquistare ribalta mediatica, consumatori e strategie di eventi? Risponde il presidente Verna a fine conferenza: “E’ stato un problema culturale – dice diplomatico, poi, incalzato spiega – I mondi produttivi del vino hanno deciso di muoversi insieme: piccoli produttori del mondo cooperativo e grandi produttori di altri mondi. Insieme si sta cercando di vincere gli ostacoli che hanno impedito in passato delle sinergie e delle azioni comuni. Il Consorzio li sta facendo dialogare e questa è la nuova strada a cui guardiamo”.
Una nuova cultura di autopromozione, dunque, per comunicare la qualità a chi deve sceglierla per la propria tavola, ma anche per esortare i produttori a comunicare meglio ciò che fanno, dove lo fanno e le proprie storie.
I tentativi riusciti sono tre e vanno bene: le tre realtà consorziate esistenti stanno lavorando. “Compiamo dieci anni costellati di piccoli grandi successi, dice Enrico Cerulli Irelli, presidente del Consorzio Colline Teramane – La nostra forza è la diversificazione, la ricchezza di tutti, così siamo riusciti a fare entrare nella testa di tutti un’idea nuova di Montepulciano, ma ci stiamo muovendo anche su altri fronti perché la diversità del territorio venga colta come un’accezione diversa anche della qualità che ne deriva”. Neonato quello Ortonese: “Sulla carta siamo nati ad Agosto – dice il presidente Francesco Falcone– non abbiamo ancora vini, ma ci stiamo muovendo perché siamo portatori di un territorio che ha una grossa storia di vino, quello Ortonese, con una vocazione istintiva, naturale e cercheremo di sfruttare gli eventi perché emerga tutto ciò che deve emergere”.
Una buona ribalta sarà il palcoscenico della cerimonia di premiazione del Words of Wine, premio giornalistico internazionale dedicato ai vini d’Abruzzo. Il premio nasce anche per incentivare la promozione e la valorizzazione dei vini abruzzesi e promuoverli oltre i confini nazionali e si completerà all’Aurum di Pescara il 23 novembre con una cerimonia che inizierà alle 16,15, presentata da Franco Maria Ricci, signore della grafica e dell’editoria d’autore e Gioacchino Bonsignore, a capo della testata enogastronomica Mediaset e creatore di Gusto al Tg5.
Il premio è un bicchiere firmato da Ettore Spalletti, scultore della bellezza, che ha dato un’accezione diversa al bicchiere classico del vino, il premio, infatti non è un calice, ma il calice di onice pensato da Spalletti per l’eccellenza enologica abruzzese. Opera unica.