Uno scambio tra domanda e offerta, tra chi vuole dedicarsi alla cura di un orto e chi invece ha un terreno a disposizione, magari in condizioni di abbandono, e non vuole utilizzarlo. A rendere possibile l’incontro è un portale web, Terraxchange, creato da Marco Tacconi, giovane agronomo 25enne di Novara, che dopo un’esperienza all’università di coltivazione di un orto didattico in in terreno abbandonato, ha ideato l’iniziativa. Attraverso il portale, dunque, avviene l’incontro tra chi possiede la terra ma non la utilizza e chi invece ha voglia di lavorarla. E nel caso in cui il contatto vada a buon fine, l’affitto si paga con i prodotti coltivati e raccolti, insomma un vero e proprio baratto.
Il portale è rivolto a chi voglia offrire un terreno o mappare il proprio orto, ad annunci per la ricerca di un terreno, ma anche ad associazioni “green e a chi intenda collaborare alla coltivazione di un terreno
“L’idea fondante ” scrivono gli ideatori “è quella di creare una rete di protezione verso aree degradate e abbandonate al proprio destino. Ricordiamo che, oltre a perdere terreno produttivo, l’incuria del proprio territorio è una delle cause principali di dissesti idrogeologici che puntualmente colpiscono il territorio in cui viviamo con conseguenze disastrose per la tutta la società.Noi di TERRAXCHANGE crediamo che non esistano terreni “improduttivi”. Ogni spazio privato e libero ha un valore che va oltre rispetto ai semplici canoni economici. Ogni terreno merita protezione e cura. TERRAXCHANGE si prefigge di trovare un coltivatore per ogni spazio agricolo disponibile.”
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