La Giunta regionale ha approvato nel corso dell’ultima seduta i criteri per il riconoscimento delle Associazioni tartuficole regionali, ai sensi della Legge regionale n.66 del 2012. “Si tratta – spiega l’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, promotore del provvedimento – di una svolta epocale per il mondo tartuficolo abruzzese che per la prima volta vede le Associazioni regionali protagoniste, come parte attiva al fianco della Regione Abruzzo per la salvaguardia e il miglioramento degli ecosistemi
tartufigeni, la gestione delle tartufaie e valorizzazione del prodotto. Con la Legge approvata il 21 dicembre del 2012 – prosegue l’assessore – alle Associazioni viene riconosciuto un alto valore sociale, formativo educativo e di aggregazione e ritenute importanti per le numerose e preziose finalità perseguite. In questo modo si sancisce un nuovo ruolo, piu’ importante, cosi’ come stabilito dalla stessa Legge la cui elaborazione e’ stata largamente condivisa garantendo la piena rappresentatività a tutti i soggetti interessati dalla filiera”.
Il testo che contiene le “Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo”, tra i vari elementi innovatori prevede appunto la partecipazione delle associazioni alla realizzazione degli atti di programmazione e alle attività di promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio tartuficolo. Le associazioni – osserva Febbo – di fatto acquisiscono un peso maggiore diventando di fatto interlocutori privilegiati della Regione nelle decisioni e in ogni ambito operativo Il testo appena approvato in Giunta contiene i criteri per il riconoscimento e l’iter amministrativo da seguire per ottenere l’accreditamento al termine del quale, una volta verificati tutti i requisiti stabiliti dalla stessa Legge n.66, la Regione Abruzzo riconosce le Associazioni iscrivendole nell’elenco regionale. La partecipazione delle Associazioni alle attività avviene attraverso la convocazione delle stesse da parte dei Dirigente del Servizio Politiche forestali per essere consultate sulle problematiche che riguardano: superficie territoriale massima di aree destinate a tartufaie controllate; delimitazione delle zone geografiche di raccolta e produzione, l’istituzione di nuove o la variazione di quelle già definite; atti di programmazione; indicazione dei rappresentanti all’interno delle Commissioni provinciali per il rilascio dei tesserini di idoneità alla raccolta dei tartufi. Il settore del tartufo e’ della tartuficultura – rimarca l’assessore Febbo – ha acquisito negli ultimi anni un interesse sempre crescente confermando un ruolo di primo livello anche per l’economia abruzzese. Si tratta di un comparto produttivo di estremo interesse che pone la nostra regione ai primissimi livelli in Italia. Un’indagine operata dai nostri uffici ci ha regalato un quadro preciso e chiaro che dimostra quanto il settore sia rilevante in termini economici e si colloca appena dopo i settori di punta dell’agricoltura regionale. I numeri sono esplicativi: circa 40 ditte commercializzano e/o trasformano il prodotto; oltre 6.000 raccoglitori; 10 associazioni di settore; 3 vivai attivi nella produzione di piante micorizzate con tartufo. Per questo si è deciso di adeguare la normativa sulla raccolta e commercializzazione ferma in Abruzzo dal 1998; così è nata la Legge n.66 – ha concluso Febbo – di cui il provvedimento appena approvato in Giunta costituisce un altro fondamentale passaggio”.