Sentenza chiara e forte del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che ha stabilito il principio secondo cui il pascolo sui terreni demaniali va assegnato agli allevatori con animali presenti sul territorio. Una sentenza che dopo gli impegni della Regione, nel 2014, proprio in tal senso, fuga ogni eventuale dubbio sulla necessità di tutelare il territorio anche così, evitando spoliazioni che sui pascoli si stavano letteralmente, oltre che geograficamente, verificando.
La Copagri è una delle sigle che si sono mobilitate e mosse perché si arrivasse a tale obiettivo, di quelle che hanno sempre sostenuto che le superfici demaniali destinate al pascolo fossero assegnate con priorità assoluta agli allevatori regionali che detengono effettivamente il bestiame oltre che la loro fisica residenza. “La recente sentenza del Tar Lazio, emessa nel merito dei contenuti della circolare Agea 2013/79 dell’11/10/2013, ha fatto definitivamente giustizia su fatti recenti e frequenti accaduti anche in Abruzzo – dice il presidente vicario di Copagri Abruzzo Camillo D’Amico – dove, sedicenti società del Nord, prendevano in possesso migliaia di ettari di terreno demaniale, rispondendo ai bandi emessi dai comuni e dalle comunità montane ed offrendo prezzi di canone più elevati rispetto a quanto potevano i nostri allevatori, al solo scopo d’incassare i lucrosi premi della Politica Agraria Comunitaria senza effettuare alcuna forma di pascolamento diretto. I nostri allevatori, in tantissime circostanze, erano costretti a pagare l’uso di questo terreni per poter effettuare il pascolamento dei loro capi ma senza avere la materiale possibilità d’incassare i relativi premi previsti dalla Pac. La sentenza del Tar del Lazio adesso fa giustizia e fissa l’importante principio che il premio dovrà essere erogato a chi effettivamente esercita il pascolo e detiene i capi bestiame. Noi – conclude D’Amico – aggiungiamo che è necessario favorire con priorità l’assegnazione a chi è presente e residente, esercitando la propria dura professione di allevatore e pastore, nel territorio regionale. Questi principi, la nostra Organizzazione, li ha sempre sostenuti e rappresentati ad ogni livello istituzionale, tanto che sia l’assessore Mauro Febbo quanto l’attuale, Dino Pepe, hanno condiviso e fatti propri questi principi rappresentandoli con forza e convinzione sia nella conferenza Stato &ndash Regioni che sui tavoli ministeriali”.