C’era tantissima gente alla seconda serata dedicata alla birra artigianale che nasce sotto il cielo di Spoltore, il Polo della birra, sede dell’anteprima dello Spoltore Beer Festival che si svolgerà l’estate prossima per raccontare il pianeta birra artigianale in Abruzzo per voce degli stessi protagonisti.
Spelt, perché il farro era uno dei tesori che fecero fertile la zona. Un tesoro di ritorno, perché negli ultimi 11 anni, grazie alla rinata produzione della birra in Abruzzo e del decollo della birra artigianale abruzzese, il sapore delcereale è tornato a brillare sul territorio, attraverso tre etichette di birre che vengono prodotte in loco: Almond 22, Desmond e Leardi (clicca sui nomi per leggere le storie), le atre birre che si potranno gustare fino a stasera all’anteprima insieme a informazioni, cibo di strada e molto altro.
Da tantissimo tempo Spoltore non rivedeva tanto viavai nel suo centro storico. Nel giro di poche ore Piazza D’Albenzio, il cuore della cittadina, ha accolto migliaia di persone richiamate dalla voglia di assaggiare il nuovo oro cittadino. Una città che ha rodato la sua vocazione di Polo della Birra, idea, però, anroa tutta da costruire.
Una cortina di stand dove farlo ha aperto per due giorni le danze a tantissima gente in arrivo da tutto il circondario, insieme a avamposti dello street food e ai locali del posto dove si poteva bere la birra prodotta. Ma oltre alla birra e alle specialità non solo abruzzesi messe insieme per celebrarla, a Spoltore sono in corso anche corsi di formazione e degustazione tenuti dagli stessi maestri birrai delle tre etichetta, stasera chiuderà le danze Marco Leardi, raccontando la sua birra, che viene “cotta” in paese da qualche anno, quando la necessità di cambiare vita si è manifestata.
Tante collaborazioni anche, come quella con Slow Food che ieri sera ha presentato “Birre d’Italia evoluzioni e stili diversi “, laboratorio Slow per raccontare le birre abruzzesi fra le birre italiane, con Giovanni Angelucci, il giovane coordinatore della guida alle Birre d’Italia. Almond e Desmond si sono raccontate con una degustazione che ha preso vita dalla storia dei due birrifici, raccontate da Jurij Ferri e Arrigo De Simone. Gusti differenti, diverse ambizioni le birre artigianali abruzzesi, un carattere deciso, che ha dietro aneddoti, intuizioni, sapori speciali non solo in arrivo dal territorio abruzzese, le birre presentate, con la novità, la Ahi Maria, prima enobirra artigianale a nascere in Abruzzo, perché è al Montepulciano.
Preziosi consigli anche sugli accostamenti cibo e birra, una scoperta in cucina, da parte di Jurij Ferri, mastro birraio “chiocciolato” per le sue birre alchemiche che sanno di territorio e che nell’ultimo decennio hanno conquistato palati anche oltreoceano, che ha il talento della cucina nelle mani, grazie ai retaggi del nonno chef e alla passione per il cibo da sempre circolata nella sua casa. Durante la degustazione sono stati consigliati accostamenti al cibo, che stasera, nell’ultima giornata dell’anteprima, diventeranno anche tangibili, grazie alla presenza della cucina di Red, l’Academy sede a San Vito che mettendo insieme esperienza, tecnologia, innovazione e tradizione, da qualche anno sta aprendo all’Abruzzo anche una frontiera formativa e divulgativa di grande valore.
La birra piace, con tutto il suo mondo. A Spoltore in soli due giorni è letteralmente esplosa, ed è una soluzione di qualità la formula vincente: dal prodotto principe, la birra artigianale, allo street food che la accompagna: tipicità siciliane come le panelle, frittelle di farina di ceci, la Piada Romagnola, le Olive Ascolane, la Trippa e il Lampredotto per la Toscana, il Patin bellunese, oltre agli immancabili arrosticini e cartocci di pesce fritto.
L’iniziativa è organizzata dall’Amministrazione comunale di Spoltore in collaborazione con l’Associazione ‘BirrAbruzzo’ e con il contributo della Camera di Commercio di Pescara.