Il nome della sua gelateria A modo mio dice tutto su come intende lui il gelato. Entrando nel suo laboratorio di Cappelle (località Terrarossa) e guardando Elvan Di Blasio all’opera si sente prima di assaggiare che il suo è “diverso”. Di lui vi abbiamo già raccontato (leggi). L’ultima volta che lo abbiamo incontrato aveva un progetto che gli ronzava in testa da tempo: trovare uno spazio a Pescara. Rinunciare, anzi, no, integrare così alla scelta meditata di qualche anno fa di aprire a Cappelle, lontano dalla sua città e da Spoltore dove vive con la famiglia, un luogo dove la distanza non ha mai scoraggiato gli intenditori di gelato, arrivati comunque per assaggiare i suoi formidabili gusti. Così, il passo è fatto, e oggi, il sabato prima di Pasqua, Elvan apre anche a casa, a Pescara, in via Nicola Fabrizi 209, dove dalle ore 16 in poi si festeggia con una degustazione gratuita del gelato “A modo suo”.
Elvan Di Blasio, è un’eccellenza vera, anche se ama definirsi più artigiano, perché usa i prodotti del territorio non solo Abruzzesi purché siano di altissima qualità. Lo fa da sempre, una caratteristica che lo ha visto trionfare ai concorsi e che lo ha trasformato in vera attrazione anche all’Expò di Milano che ha potuto assaggiare il suo gelato all’olio di oliva extravergine delle colline vestine.
Un artigiano di quelli veri, che affonda le mani nelle creme e le scolpisce per farle assomigliare all’orizzonte a cui si è ispirato per produrle. Le mani di Elvan si muovono sicure fra gli attrezzi del mestiere e ingredienti di altissima qualità. Ti fa assaggiare il fiordilatte fatto con latte freschissimo del territorio, la sua nocciola, trovata dopo tanta ricerca, il cioccolato, fatto con cacao olandese che ti inonda la bocca di sapore, per non parlare dei pistacchi di Bronte, dello zabaione, del gusto tiramisù in cui i sapori si fondono ma restano evidenti, solidi.
“Col gelato si possono fare tante cose”, ci diceva qualche tempo fa ricordando una rassegna di gelati salati fatti per un evento svoltosi anni fa al Castello di Semivicoli: “Posso farlo anche ai fagioli, ai ceci, in quell’occasione usai i vini e il gelato andò letteralmente in fumo, migliaia di coppette, segno che la qualità conquista, sempre”.
Una qualità che lo ha portato sul podio della prima rassegna pescarese dedicata al gelato che l’anno scorso lo ha visto secondo al contest dei produttori al Marina di Pescara.
E per cui si spende ogni giorno, nel suo laboratorio, da dove propone gusti che diventano vere e proprie “provocazioni”, perché non è vero che il gelato possono imparare a farlo tutti: “E’ un lavoro di precisione – sottolinea – di passione, amore e attenzione alla qualità. Io cerco di fare un gelato sostenibile, perché la sostenibilità aiuta il territorio a raccontarsi e il corpo a stare bene”.
La gelateria A modo mio, come detto, è a Cappelle, una scelta di vita, lui è pescarese e vive con moglie e figli a Spoltore. Ma fino al suo bancone arrivano da tutto l’Abruzzo, da quando il suo modo di fare il gelato ha cominciato a diventare “noto”.
Se gli chiedevi se aveva intenzione di riavvicinarsi a casa lui ammetteva: “Può darsi, ma sto pensando ad un modo particolare per farlo, perché le gelaterie in città sono tantissime”. Dunque lo ha trovato. Provare per credere.