“Sono una cuoca che ha realizzato un sogno”. Il sogno di Rosalba Marte si trova su una delle arterie principali di Vasto e domani diventerà realtà, quando il ristorante che porta il suo nome aprirà finalmente le sue porte. Calabrese di origine, abruzzese di adozione, “Alba” vive a Vasto da 25 anni. E’ arrivata in Abruzzo dalla Calabria al seguito del marito in divisa, portandosi dietro la passione per la cucina e anni di esperienza maturata nella famiglia di ristoratori. Era il 1987: destinazione Vasto, dove dopo poco è diventata il motore e l’attrazione delle cucine dell’Hotel Caravel, di cui è stata chef fino a qualche tempo fa, fino a quando il suo sogno non è venuta a cercarla e l’ha portata in via Cardone n. 2 dove ora c’è il suo posto “I sapori di Alba”.
“Sapevo che questa struttura era rimasta vuota dopo un’esperienza enogastronomica che non era finita bene. Due mesi fa mi hanno proposto di occuparmene e sono venuta a vederla: due piani, la pizzeria, il ristorante, la sala banchetti per le cerimonie, il dehor e il grande parcheggio all’esterno erano ingredienti perfetti perché l’idea di ristorante che avevo in testa si realizzasse. E così ho preso coraggio e ho deciso di fare il grande salto”. Si racconta Alba, alla vigilia dell’inaugurazione, fra i tavoli pronti del locale dove si consuma un viavai serratissimo di collaboratori, fornitori, amici, investitori. Una scommessa bella e
un po’ dolorosa, perché quel ristorante non era solo il suo sogno. “Questo sogno avrei dovuto condividerlo con mia sorella Maria che non c’è più – dice con la voce rotta – Anche lei era cuoca. Lo è diventata a 37 anni quando ha perso il marito e ha dovuto lavorare per crescere i suoi figli. Ha trovato un posto di cuoca nella cucina di una casa di cura in Calabria, aveva paura di non riuscire, io che cucino da quando avevo 7 anni ero già qui in Abruzzo e la aiutavo per telefono quando aveva dei dubbi e poi è diventata persino più brava della maestra. Ci eravamo riproposte che quando i suoi ragazzi si sarebbero sistemati sarebbe venuta a lavorare con me, in Abruzzo, in un ristorante per due. Doveva accadere ora. Questo ristorante è dedicato a lei e spero che attraverso quel che rimane del nostro progetto da lassù ci benedica con la sua storia”.
Sabato pomeriggio si parte con una maratona di degustazione. Tre livelli di sapore: pizza, con forno a legna, ristorante e cerimonie. Il carnet si sta riempiendo già, ma avvezza a governare le brigate di cucina dell’Hotel Caravel dove ha lavorato fino alla scorsa stagione e quelle dell’Associazione Cuochi Val di Sangro, a cui è orgogliosamente iscritta, se ne sta costruendo una che le calza a pennello. Tutta al femminile. Sì, perché in testa ha anche un altro progetto: quello di fare emergere le Lady Chef che cucinano in Abruzzo: “Sono tante e di grande qualità – dice – Io, un po’ perché sono convinta di questo ruolo femminile in cucina, un po’ perché ho la fortuna di avere anche in famiglia talenti a cui
attingere, ho messo su una brigata rosa, eccezion fatta per il mio aiuto cuoco Rosario Colucci e per i pizzaioli Francesco Pialisi e Giuseppe Gargaro, pugliese il primo, di San Salvo il secondo, perché non ho ancora trovato una “pizzaiola” femmina. In cucina c’è anche Ilaria Piccoli, direttamente dall’Alberghiero di Villa Santa Maria, spero che cresca bene. I camerieri faranno il loro primo importante test di ingresso sabato, perché sono convinta che una squadra debba essere vista all’opera per essere tale, perché è fra i tavoli e la gente che si misura il talento e la professionalità di cui ognuno è portatore”.
Il target è volutamente popolare, ma non a spregio della qualità. I sapori sono quelli del territorio: chilometro zero per pesce e ortaggi di cui il Vastese è ricchissima, chilometro italiano per la carne, su cui i Sapori di Alba vogliono puntare e vino delle maggiori etichette: “Sì, perché il piatto principe di Vasto è il pesce – spiega la Lady Chef – e si mangia bene ovunque, la carne è meno frequentata e per questo vorrei aprire una via nuova fatta di cucina di terra. Qui poi si troveranno anche il baccalà che è un ingrediente che amo, lo stiamo preparando in 32 versioni diverse per inaugurare, le mie parmigiane, piatto che chi conosce la mia cucina spero seguirà sui tavoli di quello che oggi posso chiamare finalmente il “mio” ristorante. Eppoi la tradizione: pallotte cacio e ove, le fusioni fra i sapori calabresi e quelli tipici abruzzesi che ho percorso e apprezzato in questi anni di vita vastese”.
Particolare è una sala che si trova al piano di sopra, un baby ristorante: ci sono dei tavolini piccoli dove i bimbi che vanno a mangiare con i genitori potranno vivere la cena indipendentemente e giocando liberi, perché oltre al menù di 10 euro che comprende pizza, patatine e crocchette e bibite, è compresa anche l’animazione. “Qui da noi è poco frequente – dice Alba Marte – Da nonna di 5 nipoti mi sono posta il problema, vedendo i miei figli dividersi fra il tavolo e i bambini quando li portano a cena fuori con loro. Così è nata l’idea e cercheremo di svilupparla perché è bene che i bimbi mangino tranquilli e liberi anche loro”.
Fra i tavoli c’è anche l’ingegner Michele Schiavone, proprietario dello stabile, ha investito sulla riqualificazione dei locali sulla fiducia: “Da come l’ho vista muoversi in questi mesi sono convinto di aver puntato su una chef di ferro, conosciuta e stimata in città. Abbiamo fatto questo posto con l’idea di andare
incontro a tante richieste e con una gestione capace di capirle, credo che il decollo ci sarà. Lo spero di cuore non ce la facevo a vederlo chiuso!”
Sulla fiducia. Seconda al Concorso interno alla categoria Lu Copp d’Oro nel 2013. Insignita al merito dall’Associazione regionale, in attesa di un altro grosso, enorme riconoscimento per chi cucina, annunciato ma non ancora consegnato ufficialmente, ora è pronta a correre da sola, ma con lo sguardo e la collaborazione amichevole dei suoi precedenti titolari: “Devo ringraziarli – conclude – perché quello che ho imparato nella cucina del Caravel me lo porto con me ogni giorno. E perché so di poter contare sempre sul loro appoggio, anche se potrò essere utile a distanza, da oggi. Sono stati anni bellissimi, mi hanno aperto le porte della cucina di questa straordinaria regione con amicizia e disponibilità che sono ingredienti rari e preziosi. Che io userò per aprire le porte delle mie cucine, da domani in avanti”.
(foto Di Peco)