Anche quest’anno in tutto il mondo si è celebrato l’evento Terra Madre Day, la giornata promossa da Slow Food per festeggiare il cibo locale e onorare le comunità che lo producono, un’iniziativa che è espressione di sentimenti che accomunano i popoli partecipanti: la fratellanza e il dovere di difendere la natura e la biodiversità .
Una visione olistica del cibo, quella promossa da Carlo Petrini, presidente e fondatore Slow Food, dove gli alimenti rappresentano quanto di meglio abbiamo a disposizione per prevenire innumerevoli sintomi e malattie. Un cibo che sia “Buono, Pulito e Giusto”, riflesso della cultura e della spiritualità di un popolo, che va salvaguardato attraverso l’educazione alla cultura enogastronomica, perchè “dietro un cibo c’è cultura”.
Principio basilare, questo, che ha ispirato l’iniziativa l’Arca del gusto, un grande catalogo virtuale che raccoglie i prodotti in via di estinzione che appartengono alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta.
Come si mangia in città
A Pescara per l’occasione si è tenuto un incontro organizzato da Slow Food Abruzzo, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Istituto Alberghiero De Cecco.
Il tema del convegno è stato “Come si mangia in città?”, argomento più che mai attuale visto il progressivo sviluppo dei centri urbani che coincide con un crescente disinteresse per la qualità di ciò che si mangia.
Il luogo dell’incontro non è stato scelto a caso, come ha spiegato il dirigente scolastico dell’IPSSAR, Paolo Andrea Buzzelli : “Il nostro istituto è uno tra i più grandi d’Abruzzo, i nostri alunni saranno i protagonisti della scena enogastronomica futura ed è proprio da loro che deve iniziare l’educazione alimentare nel rispetto del territorio”. Dopo i suoi saluti e una breve storia dell’istituto, è intervenuto il sindaco Alessandrini che ha evidenziato l’importanza del pilastro scuola e ha parlato della realtà pescarese in continua crescita, sottolineando che “il suolo è un bene finito e che bisogna bloccarne il consumo tramite il recupero di zone dismesse”. Ha concluso poi il suo discorso parlando del cibo delle mense scolastiche e sottolineando che “bisogna avere cura di ciò che mangiano i nostri figli”.
Il fiduciario Slow Food Pescara, Marco Cirillo, si è soffermato poi sull’estrema importanza del cibo, descrivendolo come “patrimonio mondiale” che va tutelato nel rispetto della biodiversità. Ha quindi presentato al pubblico il video dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti che ha festeggiato il Terra Madre Day da una location d’eccezione, lo spazio.
Campagna città e la filiera corta
Interessante è stato il contributo di Marcello Borrone, coordinatore del comitato tecnico-scientifico Slow Food, il quale nella sua riflessione su “Il Medioevo futuro” ha ribaltato il paradigma città-campagna mettendo l’area urbana al centro, quale luogo del consumo e della scelta che “nutre” metaforicamente l’economia rurale in quanto mantiene in vita molte attività come la pastorizia e l’agricoltura. Oggi più che mai, secondo Borrone, il cibo deve avere una filiera corta che possa garantire al cliente la genuinità del prodotto e dare al contadino il giusto ed equo guadagno. A conclusione del suo intervento, ha parlato degli orti urbani presentando il video “L’orto di via Sacco”, orticello cittadino realizzato dall’associazione “Radici” nel quartiere Rancitelli, a Pescara.
Il nutrizionista Paolo De Cristofaro ha incentrato il suo intervento sullo stile di vita del cittadino medio, che mangia cibi confezionati ignorando sia la storia sia i processi di produzione del prodotto. “La colpa è dei marchi che incombono su di noi e della poca informazione alimentare” – ha spiegato . “I paesi sviluppati aumentano il consumo di zuccheri e proteine animali, riducendo invece carboidrati complessi e proteine vegetali, che portano a malattie dismetaboliche e obesità. Per arginare tutto ciò si deve proporre l’economia dei prodotti locali”. Ha quindi concluso con una breve lezione sulla corretta alimentazione soffermandosi sull’importanza della dieta mediterranea, ricca di verdure e cereali per questo soprannominata “dieta dei mangia foglie”.
Francesco Ricci, presidente Confcooperative Abruzzo, ha parlato della piccola pesca nell’Adriatico, affermando che quella delle città costiere abruzzesi è una pesca responsabile, che rispetta il ciclo vitale degli animali marini. Si è poi soffermato sull’importanza della filiera corta per assicurare ai pescatori un guadagno giusto, che invogli le nuove generazioni a continuare la tradizione familiare, concludendo con un appello ai giovani, futuri chef della scuola affinché utilizzino il pesce autoctono nei loro piatti.
L’ultimo intervento è stato di Donantonio De Falcis, presidente del Polo Agire, ente per l’innovazione agroalimentare della regione Abruzzo che ha parlato del valore delle produzioni alimentari identitarie.
Glenda Seccamonte