Rilanciare l’Agroalimentare e sostenere le PMI agricole promuovendone l’avvicinamento alle nuove tecnologie: con questo obiettivo sono stati inseriti nuovicrediti d’imposta ed altre misure di semplificazione per il settore nel Decreto Competitività (Dl 91/2014).
Sono previsti per le imprese agricole che investono nel commercio elettronico e per quelle che si uniscono in reti d’impresa o ampliano l’attività di reti già esistenti. Entrambe le agevolazioni sono contenute nell‘articolo 3 del decreto. Il credito va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo per il quale è concesso, non concorre alla formazione del reddito e del valore della produzione ai fini IRAP ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione. Ai fini fiscali non concorre alla formazione del reddito e del valore della produzione ai fini IRAP. In entrambi i casi, per l’operatività bisogna indicare un decreto del ministero delle Politiche Agricole da emanare entro il 25 agosto (60 giorni dal 25 giugno, entrata in vigore del decreto).
Per le imprese del settore agricolo c’è un credito d’imposta del 40% sulla spesa in infrastrutture informatiche finalizzate a potenziare il commercio elettronico. L’agevolazione non può superare i 50mila euro e riguarda gli investimenti sostenuti nel periodo d’imposta 2014 e nei due successivi (quindi fino al 2016).
Reti d’impresa
Anche per le reti d’impresa c’è un credito del 40%, in questo caso sulle spese per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie o per la cooperazione di filiera. L’agevolazione non può superare i 400mila euro, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due successivi. E’ riconosciuto alle imprese agricole e alle PMI dell’Agroalimentare, sia per incentivare la creazione di reti d’impresa sia per sostenere lo sviluppo delle reti già esistenti.
Previsto un incentivo pari a un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali, per 18 mesi, per i datori di lavoro del settore agricolo che assumono giovani fra i 18 e i 35 anni con contratto a tempo indeterminato oppure determinato (almeno per tre anni) e garantire un periodo di occupazione di almeno 102 giornate lavorative annue. E’ previsto dall’articolo 5 del decreto. I giovani assunti devono essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e privi di diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Le assunzioni devono avvenire fra il primo luglio 2014 e il 30 giugno 2015comportando un effettivo incremento occupazionale nell’azienda rispetto all’anno precedente.
Il beneficio è riconosciuto al datore di lavoro unicamente mediante compensazione dei contributi dovuti e con le seguenti modalità: per i contratti a termine, sei mensilità dal completamento del primo anno di assunzione, e altre sei rispettivamente dal completamento dei due anni successivi. Per le assunzioni a tempo indeterminato, invece, come detto l’incentivo è riconosciuto per 18 mesi, da calcolare dal completamento del primo anno di assunzione. L’incentivo è riconosciuto direttamente dall’INPS, che ha 60 giorni di tempo per mettere a punto tute le procedure del caso (presentazione domande e via dicendo).
Terreni: detrazioni e rivalutazioni
In base all’articolo 7, ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che hanno meno di 35 anni è riconosciuta una detrazione del 19% delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, fino a un massimo di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto, e nel limite di 1200 euro annui. L’agevolazione si applica a partire dal periodo d’imposta 2014.
C’è un’altra misura che riguarda invece la rivalutazione dei terreni ai fini fiscali: i redditi dominicale e agrario sono rivalutati del 15% nei periodi di imposta 2013 e 2014, del 30% per il 2015, del 7% a decorrere dal 2016. Per i terreni agricoli e per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola, la rivalutazione è pari al 5% per i periodi di imposta 2013 e 2014 e al 10% per il 2015.