Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n° 192 del 20 agosto u.s.) della legge 11 agosto 2014, n. 116, di conversione del Decreto Legge n. 91/2014 (c.d. Decreto “Competitività”), sono entrate in vigore (dal 21 agosto) le sanzioni per la commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili, anche se ceduti a titolo gratuito. Lo ricorda il Cescot di Sulmona, Confesercenti L’Aquila e Fiesa, spiegando che per “commercializzazione” deve intendersi, infatti, “l’offerta o la messa a disposizione di terzi, contro pagamento o gratuita”, quindi anche l’omaggio del classico sacchetto della spesa.
“Di conseguenza, la cessione di sacchetti non conformi, anche a titolo gratuito non è consentita ed è soggetta alle sanzioni di legge – spiega una nota delle associazioni – La distribuzione alimentare specializzata, dalle notizie in nostro possesso, è stata molto attenta alle disposizioni in materia, anche sollecitata dalle nostre strutture, dato che dall’entrata in vigore della legge vennero subito seguiti gli adempimenti e, una volta terminate le scorte, subito utilizzati i sacchetti biodegradabili, sui quali permangono dubbi sulla loro effettiva funzionalità e sui costi di approvvigionamento che continuano ad essere troppo onerosi anche in ragione del ristretto numero di produttori”.
Secondo alcuni dati disponibili, infatti, grazie alla normativa adottata nel 2011, il nostro Paese è riuscito a raggiungere una riduzione dell’ordine del 50% in tre anni del volume degli shopper in circolazione, passando da circa 180 mila tonnellate nel 2010 a poco più di 90 mila nel 2013 ed ha migliorato qualità e quantità del rifiuto organico, creando un vero e proprio modello di raccolta differenziata.