Una giornata dedicata allo scambio dei semi. Una domenica speciale, il 2 marzo prossimo, in un posto di grande impatto emotivo, qual è il complesso della la Badia Morronese di Sulmona, che farà da scenario per l’intera giornata alla conoscenza e allo scambio delle biodiversità d’Abruzzo (scopri l’evento su Facebook). Ad accendere il motore di scambio è Alessandro Lucci, anima di Seminavalle, Neo Rurali in Valle Peligna, ma l’idea è cresciuta sul terreno fertile del Parco nazionale della Majella, che alla custodia dei semi e alla salvezza dall’estinzione di alcuni ha dedicato e sta dedicando attenzione e tempo, grazie al sistema degli agricoltori custodi. Nel gruppo organizzativo di Scambio del semi 2014, ci sono anche Civiltà Contadina Abruzzo, Snodo e Asso Canapa.
Un convegno sullo scambio di semi e conoscenze, si diceva, che invaderanno l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone per l’intera giornata: semi antichi autoprodotti di ortaggi e cerali, marze di varietà autoctone di alberi da frutta, lieviti e fermenti per l’autoproduzione familiare. Eppoi anche mostra mercato di piante da frutto che non siamo abituati più a vedere: specie antiche e rare, piante aromatiche, officinali, persino piccoli animali autoctoni in via di estinzione. Non basta: sarà una giornata dedicata anche all’artigianato collegato, grazie al mercatino “l’Arte delle mani”. Quinta edizione.
“E’ una giornata non ufficiale, può partecipare chiunque nel proprio orto coltivi un seme particolare o lo ritenga tale e voglia scambiarlo con quello degli altri – spiega Lucci, agricoltore per passione – In Italia ad esempio si coltivano 54 specie di cavolo, ne mangiamo 4 o 5. Si tratta di ritrovare un percorso iniziato dai nostri nonni e abbandonato dai nostri padri: noi come nipoti siamo le persone che devono tornare indietro nella storia per riproiettarla in avanti, nel futuro”. Un’agri-cultura fatta di sfide, anche piccole, tutte proiettate verso la biodiversità, un futuro fatto di armobìnia vegetale e biologica: “Partecipo a molte conferenze riguardanti l’agricoltura – continua Alessandro Lucci – e sento che si “devono” riaccorpare piccoli pezzi con la meccanizzazione, ma vedo altre possibilità. Ad esempio domenica conosceremo persone che coltivano anche un metro quadro di grano per il succo che produce e come quella ci sono tante altre possibilità su cui provare. Una di queste è la canapa, che sarà in visione, perché bisogna entrare in percorsi definiti per conoscerla e parlarne: la canapa è uno dei tanti elementi da riportare in Valle Peligna, ne eravamo grandi produttori e se questa storia è scritta nella terra dobbiamo ritrovarla nella terra. In uno dei convegni lanceremo un’idea, quella di riportarla a Bussi, di portare un canapificio al posto di un cementificio, non è una provocazione, ma un progetto reale con dati e riscontri importanti per un sito dove trasformarla”.
Non solo esposizione, ma anche seminari e laboratori tematici a partire dalle ore 9, come da programma sotto allegato. Si parlerà di cose innovative per quanto abbiano le radici affondate in pratiche ataviche e secolari: ad esempio il recupero dell’agro-biodiversità su cui si fonda l’esigenza comunemente sentita in agricoltura di rivalorizzare le eccellenze del territorio; il ruolo importante del Parco della Majella in tal senso, attraverso la rete di tutela e promozione delle specie autoctone; la gestione dei semi per la produzione di tipologie nuove; l’utilizzo della canapa, argomento molto frequentato negli ultimi mesi e poi l’etica collegata al ritrovato rapporto fra uomo e natura. Insomma un parterre interessante e sostenibile, che ci auguriamo abbia pubblico e attenzione, perché fertile di idee che potrebbero aiutare l’agricoltura abruzzese a crescere in meglio e a riposizionarsi in modo innovativo nel panorama economico regionale. Anche attraverso una sfida social, Biodroid, ovvero una grande macchina informatica sullo sviluppo delle semenze naturali: “Anche quelle abbinate al nostro orto – spiega Lucci – Avremo l’icona di un pomodoro ad esempio, cliccandoci potremo sapere tutto sulla sia vita biologica, su ciò che lo tutela e lo attacca, animali compresi”. Un’operazione di intelligence agricola, da estendere anche al turismo, perché la sede di Badia Morronese non è casuale, è un complesso di grande bellezza che l’evento vuole rilanciare perché non si estingua come luogo turistico e attrattivo
Ecco il programma e i relatori
ORE 8.30: Arrivo degli espositori e allestimento della mostra-mercato ORE 09.00-18.00: Scambio semi, mostra-mercato
ORE 10.30-18.00: Sessione seminari e laboratori tematici
ORE 13.00: Pranzo condiviso
INTERVENTI
Coltivare l’agro-biodiversità: le filiere agro-alimentari di qualità e la valorizzazione delle varietà locali – Marco Manilla della Cia Abruzzo
Le varietà agricole del Parco Nazionale della Majella recuperate nell’ambito del progetto “Coltiviamo la diversità”- Ente Parco Nazionale della Majella
La gestione dei semi antichi e a libera impollinazione: come riprodurre in purezza le principali varietà orticole evitando ibridazioni e incroci – Cristiano Del Toro, Civiltà Contadina Abruzzo
Agroecologia 2.0: presentazione di Biodroid Social Network, un nuovo strumento per capire le connessioni tra gli esseri viventi. Remo Angelini – Ortoecologo
Il ritorno della canapa: passato e futuro di una coltura prestigiosa, Marco Sborgia-Assocanapa
Laboratorio su etiche e principi della Permacultura, Marco Di Renzo-Snodo