Oggi sarà giornata di colletta alimentare, il Banco Alimentare d’Abruzzo si prepara a rendere percepibile la sua presenza per accogliere la solidarietà degli abruzzesi e trasferirla ad altri corregionali, quelli in difficoltà.
Sono 280 i punti vendita dell’Abruzzo (supermercati, centri commerciali, negozi di generi alimentari) che sabato parteciperanno alla diciassettesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, con la raccolta di materiale da destinare ai poveri attraverso strutture caritative. L’iniziativa è anche quest’anno del Banco Alimentare che potrà contare sulla collaborazione di 4 mila volontari con la pettorina gialla che inviteranno chi si reca a fare la spesa a donare una serie di alimenti a lunga conservazione, da distribuire in un secondo momento a 38.254 persone assistite in Abruzzo, mediante 211 enti convenzionati.
Nel corso della Colletta Alimentare dell’anno scorso sono state donate, in Abruzzo, 201 tonnellate di prodotti. In occasione di questo appunatmento anche il Delfino Pescara 1936 ha voluto dare il suo contributo: nel corso della partita Pescara-Carpi di sabato le maglie biancazzurre avranno il logo del Banco Alimentare e saranno successivamente vendute all’asta in una serata di beneficenza. Inoltre, quanti si recheranno allo stadio ascolteranno un messaggio che inviterà tutti a partecipare alla Colletta. Fater spa, da parte sua, ha donato spazi pubblicitari sui quotidiani cartacei abruzzesi, rinforzando il rapporto decennale con il Banco Alimentare dell’Abruzzo. Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare andranno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua attivita’ quotidiana, combattendo lo spreco di cibo: nel 2012 in Abruzzo e Molise sono state distribuite 1.647 tonnellate di prodotti.
La povertà ha un prezzo altissimo in Italia. Perché colpisce 5 milioni di persone. Ed ha un costo sociale ed economico altissimo anche in Abruzzo, dove i poveri sono circa 38mila, in aumento progressivo del 4 per cento. Non sono stime, ma sono i numeri del Banco Alimentare emersi da un convegno sulle emergenze alimentari in Abruzzo e in Italia.
Le cifre sono da capogiro, soprattutto quelle abruzzesi. Perché aprono il coperchio di una realtà fatta di famiglie che si sono ritrovate sotto la soglia della povertà per perdita di lavoro, per calamità, per ragioni contingenti legate alla crisi. “Facciamo collette in oltre 10.000 città e rispondono oltre 130.000 persone, tutte volontarie per dare una mano a chi ne ha bisogno – dice Federico Bassi referente nazionale del Banco Alimentare nazionale – La popolazione che risponde è di oltre 5 milioni di italiani, come 5 sono i milioni di poveri che hanno bisogno del nostro aiuto per mangiare. Contro la crisi vogliamo provare a dare un contributo concreto: il 30 novembre fate la spesa anche per chi ha bisogno. L’anno scorso sono state raccolte 9.600 tonnellate di cibo che ha raggiunto circa 9.000 strutture addette alla distribuzione. Carità e gratuità sono leve che muovono il cuore di chi lo fa battere per gli altri. E’ un punto di vista diverso sulla nostra realtà”.
In Abruzzo le cose vanno peggio degli anni scorsi: “C’è stato un incremento del 4% di nuovi poveri – dice Luigi Nigliato, il responsabile regionale del Banco Alimentare – Il numero di assistiti arriva a 38.254, mentre sono 211 le strutture che ci danno una mano ad arrivare a chi ha bisogno. Nel 2014 finisce il programma europeo di aiuti alimentari, basato sul recupero delle eccedenze dell’agricoltura. Questo vuol dire che, a livello regionale, metà dei prodotti che annualmente il Banco Alimentare dona agli oltre 38 mila poveri abruzzesi non ci saranno più. E si tratta di cifre importanti: nel solo 2012, infatti, il Banco Alimentare dell’Abruzzo ha distribuito 1.647 tonnellate di alimenti (il calcolo del 2013 non e’ ancora possibile, non essendo terminato), di cui circa la meta’ provenienti proprio dall’Unione Europea. Non parliamo solo di stranieri, anzi, le famiglie italiane stanno aumentando e non si tratta di famiglie assuefatte all’indigenza, ci sono persone che hanno perduto il lavoro, che si sono trovate in situazioni calamitose e di difficoltà. L’area pescarese è la più “colpita” anche perché è la provincia più grande, ma anahce le province di Chieti e L’Aquila hanno problemi grandi. La colletta è una risposta concreta per affrontare l’emergenza alimentare anche da noi. Siamo alla 17° edizione, l’Abruzzo ha sempre risposto bene”. Servono soprattutto alimenti per bambini, prodotti che possano essere utilizzati per l’infanzia, che sono le cose più costose da affrontare. E poi quant’altro possa aggiungersi alla propria spesa per chi nel 2013 non può permettersela.