L’occasione è l’Expò 2015, evento contenitore in cui sarà presentata una pasta molto speciale: una pasta attiva, meglio, “funzionale”, cioè in grado di migliorare lo stato di benessere del consumatore, mediante l’aggiunta di ingredienti o componenti a valenza salutistica. Una pasta che verrà lanciata dal Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura, il Cra che ha messo al lavoro i suoi tecnici per
studiarla e produrla ovvero: il centro di ricerca agroalimentare del Cra, l’Università di Foggia, Parma e Verona e 6 imprese della filiera pasta (produttori di sementi, mugnai, pastifici) tra cui la Rustichella D’Abruzzo, azienda capofila del progetto “Passworld-Pasta e salute nel mondo”, finanziato dal ministero Sviluppo Economico.
Azienda già navigata sul fronte salutistico della produzione, con la sua pasta speciale per gli atleti e per chi ha bisogno di apporti minori di carboidrati, la Pasta Young (leggi il nostro articolo). Ma le tipologie che verranno presentate a Milano fra due anni saranno completamente nuove, con un livello di ricerca e obiettivi più sofisticati da raggiungere. Per l’Abruzzo e Rustichella è una gran bella occasione per fare emergere sia il talento enogastronomico che quello scientifico.
Un lustro non solo regionale, visto che l’Italia è il primo produttore al mondo di pasta con 3,3 milioni di tonnellate per un controvalore di 4,6 miliardi di euro, primo consumatore con 26 chili pro capite e primo esportatore con 1,9 milioni di tonnellate.
Secondo i dati della Cia, c’è stato un lieve calo delle quantità acquistate (-1% nei primi otto mesi del 2013),per via della crisi che ha orientato i consumatori verso confezioni low cost e format distributivi più convenienti come i discount (+4,5%). La pasta secca (22 Kg a testa) è preferita a quella fresca (4Kg) pro capite.
“Un primo traguardo per la ricerca agroalimentare – spiega il presidente del Cra Giuseppe Alonzo – a dimostrazione di come la scienza possa reinventare un classico italiano come la pasta, rendendo così il nostro made in Italy sempre più al passo con i tempi e competitivo sul mercato”.
I ricercatori hanno lavorato a partire dalle materie prime, sviluppando innovativi sfarinati funzionali (più ricchi di vitamine, sostanze antiossidanti e proteine di alta qualità), ottenuti da grano duro decorticato e macinato con mulino a pietra, integrato con beta glucani di orzo (ricchi di fibra dietetica solubile, con un vero e proprio effetto prebiotico). A questa miscela di sfarinati sono stati poi aggiunti, per la prima volta nell’industria della pasta, spore di batteri lattici.
Per tale ragione i tecnici stanno lavorando a tipologie completamente nuove, grazie all’aggiunta dei probiotici, che hanno effetti ad ampio raggio: dal rafforzamento del sistema immunitario alla prevenzione del cancro intestinale, insomma, assumendone regolarmente, favoriscono l’insediamento intestinale di batteri benefici (come lattobacilli e bifidobatteri) a scapito di quelli patogeni.
La fase che segue prevede la validazione tecnologica dei componenti/ingredienti innovativi e degli effetti benefici e la sperimentazione su di un gruppo di soggetti sani, che sarà realizzata in stretta collaborazione con i nutrizionisti dell’Università di Parma.
(le foto sono prese da Rustichella)