Traguardi che contano, anzi, contati: sono circa 60mila ad oggi gliarrosticini preparati e venduti o offerti in diverse iniziative nell’ambito di Expo. Ma la proiezione per la fine dell’Esposizione universale, tocca il tetto di 100mila preparati fino al 31 ottobre.
Nella capitale meneghina gli arrosticini sono arrivati in ogni modo in questi quasi sei mesi di presenze e presentazioni dentro e fuori Casa Abruzzo. Molto pare abbia contribuito un’azienda di Pescara, Spiedì, che ogni anno prepara 25 milioni di pezzi, destinati non solo al mercato italiano, ma anche a quello spagnolo, svizzero, inglese, finlandese e belga che, tra le varie iniziative, ha collaborato con Coldiretti, che si è attivata per arrivare all’arrosticino Dop cento per cento ‘made in Abruzzo’.
Ecco, tanto per capire quanto l’arrosticino (spiacente ma noi “spiedino” non lo chiameremo mai!) tiri, fra gli eventi è stato conquistato pure il palato di un emiro. E chissà quali e quanti altri curiosi palati ci siano fra quei possibili 100.000 rostelli da Exposizione. Tuttavia, c’è da precisare , che nonostante le dimensioni e i numeri industriali la preparazione degli arrosticini avviene in azienda avviene in modo artigianale, tant’è che proprio durante gli appuntamenti di
Expo è stato presentato il primo arrosticino certificato.
Non solo, sono anche state presentate due macchine alternative per la cottura: una in grado di cuocere gli arrosticini in un minuto e dieci secondo e l’altra in quattro minuti. “Abbiamo presentato al mondo gli arrosticini – affermano Roberto Di Domenico e il fratello Marino fondatori dell’azienda – e abbiamo anche spiegato come cuocerli rapidamente. È stata un’esperienza positiva. Importante il progetto per l’arrosticino Dop, anche se per realizzarlo ci vorranno diversi anni. I tempi saranno sicuramente più rapidi per l’Igp”.