Feudo Antico e Niko Romito: nasce l’asse della vite tra Tollo e Castel di Sangro, roccaforte dello chef tristellato, grazie ad un progetto che punta ad interpretare il vitigno autoctono Pecorino in maniera differente rispetto al passato, coltivandolo a quasi 1.000 metri di altitudine. Un progetto che Romito coltiva da un po’.
La sperimentazione è infatti stata avviata nel 2010, fra l’azzardato e l’eroico, tecnica, perché seguita da un’equipe della Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Milano e che ha già dato i primi risultati. Nell’ottobre 2013, infatti, si è svoltala prima vendemmia in quota: 10 quintali di uve bianche raccolte.
“Appena ultimata la fermentazione, la sensazione è stata quella di trovarsi di fronte a uno dei migliori Pouilly Fumé della Loira – si legge sul sito di Feudo Antico – con spiccate sensazioni minerali e intensi sentori di pompelmo e frutto della passione. Con il procedere della maturazione, il prodotto, affinato in piccole botti di acacia, ha attenuato il suo carattere prettamente esotico mantenendo una spiccata mineralità e lasciando spazio a una grande ampiezza olfattiva fatta di frutta bianca, agrumi, torba e un richiamo alle erbe di montagna”.
In attesa dunque delle 780 bottiglie frutto della vendemmia pronte disponibili sul mercato verso fine anno.
(la foto della vigna è presa da Feudo Antico)