L’olivone abbraccia la campagna di Manoppello con i suoi rami. E’ un grande vecchio dal tronco imponente, nodoso e scuro che riposa tra i campi di grano, nel silenzio della calura estiva. Mentre la sua piccola utilitaria arranca tra i sentieri di campagna, Roberta Di Renzo lo guarda come se fosse un vecchio compagno di giochi che richiama i ricordi dell’infanzia. Poco più avanti, su un dolce declivio assolato, sorge un casale diroccato, magnifico nella sua decadenza e nella sua semplicità. “E’ in vendita” spiega “E’ la casa dei miei sogni. Chissà, magari un giorno riuscirò a comprarlo e a ristrutturarlo”. Il suo viaggio tra le colline abruzzesi non finirebbe mai perché i sogni di Roberta Di Renzo, 33 anni, guida turistica originaria di Manoppello, sono tutti legati al suo Abruzzo, alla voglia di farlo conoscere e scoprire. Ha un rapporto forte con la sua terra, con il prezioso patrimonio che possiede e ama valorizzarlo. “Ho due passioni, quella per l’arte e l’archeologia e quella per l’Abruzzo” racconta “ A 24 anni, dopo la laurea in Lettere ad indirizzo archeologico, mi sono guardata attorno per cercare opportunità nel mondo del lavoro. La mia storia è un po’ quella di tutte le persone che, terminati gli studi, devono inventarsi qualcosa per andare avanti. Ho iniziato a lavorare per un tour operator dove facevo booking e mi sono appassionata al turismo. Così ho maturato l’idea di vendere il mio territorio per concretizzare la mia seconda passione”.
Per prepararsi meglio Roberta segue nel 2006 un master in Economia, gestione e valorizzazione dei beni culturali e nel 2007 si iscrive all’Albo Regionale per le guide e gli accompagnatori turistici. Prende contatti con strutture ricettive ed enti pubblici, continua a studiare e ad approfondire i temi collegati all’architettura benedettina, a visitare strutture fortificate, a scoprire “tesori” poco conosciuti e valorizzati. Lavoro e studio danno i primi frutti, accompagna gruppi che abbinano visite culturali, turismo religioso e tour enogastronomici e il suo entusiasmo cresce di giorno in giorno.
“La mia fortuna” dice “è la base formativa solida che possiedo e che mi permette di spaziare su vari fronti. Quello che cerco di fare ogni volta che accompagno un gruppo è trasmettere emozioni al turista, le stesse che provo io davanti alle bellezze della mia regione. In questo periodo, ad esempio, sto approfondendo degli studi su una chiesa del XII secolo, quella dei Santi Giovanni e Vincenzo, a Turrivalignani, che è una S. Liberatore in miniatura. Rientra nel progetto che sto portando avanti: valorizzare piccoli tesori per farli scoprire anche agli stessi abruzzesi che poco conoscono l’entroterra. Fino a qualche anno fa, il turismo in Abruzzo era diretto solo verso i grandi centri come Lanciano e Isola del Gran Sasso, che attiravano le masse. Oggi, grazie ad alcune guide e a piccoli operatori turistici, si pubblicizzano gli eremi della Maiella o i trabocchi. E i turisti li apprezzano molto”
Scoperte che Roberta promuove anche nel suo paese, Manoppello, dove, oltre alla già conosciutissima abbazia medievale di S. Maria Arabona, si può visitare anche l’Area Archeologica situata nella stessa contrada, a circa un chilometro dalla chiesa, per vedere i reperti di una villa romana risalenti al II-I secolo a. C..“Di ritrovamenti in questa zona ne abbiamo avuti tanti” spiega “ma per i turisti questo è l’unico visibile. La sua particolarità è che ha un impianto termale e ciò ha catturato l’interesse degli storici. E’ una testimonianza importante che viene apprezzata molto dagli stranierii, canadesi in particolare”.
Ogni giorno Roberta studia nuovi itinerari che possano interessare ed emozionare.A guidarla sono l’entusiasmo, la passione, la professionalità, che la spingono anche a togliersi qualche sassolino dalla scarpa “Nel momento storico che stiamo vivendo, abbiamo bisogno tutti di inventarci qualcosa e così si verificano molti casi di abusivismo, fenomeno legato soprattutto alla mancanza di controlli sulla professione da parte degli enti preposti. E’ un aspetto pericoloso perché la guida è il primo biglietto da visita del territorio, insieme ai proprietari delle strutture ricettive che accolgono i turisti. Bisogna essere preparati, avere una conoscenza a 360° del territorio in cui si opera e possedere una cultura dell’accoglienza. Il turista, oggi, raccoglie già molte informazioni attraverso il web. Ne vuole altre e, soprattutto, vuole emozioni”.
Emozioni, già… come quelle che tanti abruzzesi hanno provato vedendo il video realizzato in occasione della campagna pubblicitaria sull’Abruzzo che sta andando in onda sulle principali reti nazionali. “La nostra regione è poco conosciuta dagli stessi italiani che si stupiscono quando ne scoprono la bellezza. L’Abruzzo è una terra forte e gentile, accogliente, umile, ma grandiosa al tempo stesso. Ed e’ tutta da scoprire con il suo ricco patrimonio naturalistico, storico-artistico e archeologico, per non parlare di quello enogastronomico, dell’artigianato locale e delle tradizioni” prosegue. “Per valorizzarla bisogna investire nelle professionalità, e ce sono tante sopratutto donne; far conoscere i tesori più nascosti puntando su un turismo di nicchia, lavorare sull’accoglienza e sensibilizzare gli amministratori affinché valorizzino il patrimonio. E poi bisogna migliorare i canali di promozione turistica, non basta solo partecipare a fiere importanti, è necessario realizzare campagne di comunicazione più incisive e, infine, la fruibilità dei beni deve essere costante. Ci sono tantissimi piccoli musei molto interessanti e numerose chiese antiche che restano chiusi. I beni culturali, invece, devono essere sempre accessibili in una regione che vuole puntare sul turismo”. Professionalità, accoglienza, promozione, fruibilità sono gli ingredienti della “ricetta” di Roberta Di Renzo, guida turistica freelance, ma soprattutto coccia tosta abruzzese innamorata della sua terra.
Ben, ben, ben, ben scritto! Complimenti alla giornalista e alla mia amica Roberta.