[box_light]La pupa e il cavallo sono due simboli della tradizione pasquale abruzzese. L’artista Emanuela Barbi, li ha fatti propri realizzando un bellissima opera d’arte in cui si fondono per superare i limiti della sessualità. La realizzazione dell’opera è illustrata anche da un video.[/box_light]
Ho sempre lavorato ed attinto dalle mie radici, la mia terra, le tradizioni, ho sempre amato riproporne forme e concetti nella loro possibile evoluzione, credo che sia una delle principali caratteristiche del mio operato. Sempre oscillante tra un sacro ed un profano, ma con la dovuta religiosità di un fare nel rispetto delle tradizioni, col sentimento del tramandare ma anche del sapere sciamanico, apotropaico; cosa altro sono la pupa e il cavallo se non un rituale magico, un augurio di buona fortuna, il rituale propiziatorio dell’impasto, nella nostra terra un gesto tipico delle festività pasquali, donare ai bambini pupe cavalli ha il valore dell’augurio, distinto nella sua sessualità.
Chi ha seguito nel tempo la mia ricerca artistica lo sa, lavorando sul e con il corpo ho sempre cercato di superare il limite stretto della sessualità e dei suoi stereotipi. Il cavallo al maschio e la pupa alla femmina, arcaica distinzione sessuale che contiene l’uovo della riproduzione sessuale.
Per una volta nella vita, mi è piaciuto fondere i due simboli, trasgredendo.
E la Pupa, cavalca vittoriosa il Cavallo rampante, con l’uovo nella pancia, produce e si riproduce nelle idee, non è armata, ma ha uno scudo prezioso per difendersi, lo scudo dell’arte, quel magico cerchio tempestato di palline d’argento che permette di difendersi dai duri colpi della vita e di vivere in una dimensione altra, in quella sfera celeste di spirito e possibilità vergini e incontaminate che le permettono di essere un corpo unico col suo cavallo. Concettualmente non è diversa da un TAO, visivamente non so, senz’altro è italica.
L’opera commestibile simboleggia la possibilità di nutrirsi di qualcosa d’altro, un po’ come l’ostia e il corpo del Cristo, ma anche la condivisione, l’offerta, la consumazione, il nutrimento non solo del corpo ma anche dello spirito,
Emanuela Barbi, artista
*in copertina: Emanuela Barbi, Pupa a Cavallo, 2011 cm 100×140 biscotto cotto a legna, lievitazione naturale, uovo di marzapane e occhi di mandorla collezione privata
*Il video della realizzazione dell’opera