L’idea è nata in auto, mentre Emiliana Dell’Arciprete, fondatrice del blog Abruzzo4foodies, ascoltava Radio Deejay. La cantante dei Lingatere, gruppo che suona pizzica salentina, lanciava un appello in occasione della settimana del Baratto. Un concerto in cambio di ospitalità per riunire il gruppo. L’invito, attraverso il passaparola di Emiliana Dell’Arciprete, è stato subito raccolto da Giulia Scappaticcio, titolare della Country House Casale Centurione di Manoppello. Detto, fatto. La pizzica sabato scorso ha animato l’evento #salentomeetsabruzzo#” articolato in due parti. Nel tardo pomeriggio, visita guidata alla cantina di Manoppello “Tenuta Arabona”, dove si producono vini biologici. In serata, cena con un menù abruzzese/pugliese al Casale Centurione e, infine, concerto e ballo coi Lingatere. Locale pieno, serata calda e animata per un evento che, grazie al “baratto” e alla rete di persone che hanno fornito il loro contributo, è stato praticamente a costo zero. E nell’ottica della promozione del territorio, i componenti del gruppo musicale sono stati accompagnati a visitare l’Abbazia di Santa Maria d’Arabona e la Basilica del Volto Santo da due guide abruzzesi, Roberta Di Renzo e Romina Del Rosso. “Sono rimasti entusiasti della visita e del paese” hanno raccontato le due guide. “Non si aspettavano un posto così interessante”.
I vini biologici della Tenuta Arabona. La visita all cantina “Tenuta Arabona” ha avuto come guida Emiliana Dell’Arciprete che ha introdotto Domenico Radica e Maria Antonietta De Acetis, titolari dell’azienda che produce vini biologici, conserve e olio. “Puglia e Abruzzo sono accomunate dalla Transumanza e dalla produzione di uva da tavola anche se oggi ne producono molta di meno” ha esordito Domenico Radica sottolineando il filo conduttore dell’evento. Poi ha snocciolato una serie di ricordi legati alla nascita dell’azienda fondata negli anni ’60 dal padre Pasquale, originario di Tollo, insieme alla madre Dina, entrambi appassionati viticoltori. “In quel periodo nel comprensorio tollese ci fu un vero exploit viticolo. C’era talmente tanto da fare che vennero reclutate le femmine dell’uva. Erano donne che provenivano da paesi dell’entroterra e che venivano portate a Tollo. Avevano vitto e alloggio garantiti e una paga. Raccoglievano l’uva e la mettevano nelle cassette che portavano ai camion caricandosele sulla testa. ” ha raccontato “Le cassette venivano quindi trasportate nei magazzini dove c’erano altre femmine dell’uva che pulivano i grappoli e li mettevano nelle cassettine che erano poi spedite in vagoni frigo in Germania, dove c’era molta richiesta di uva da tavola. Anche mio padre volle coltivare l’uva, ma visto che non c’erano più terreni a disposizione nella zona di Tollo, ne acquistò uno di sette ettari a Manoppello. Così è cominciato tutto”. Oggi l’azienda si estende su una superficie di 20 ettari coltivati a vite e, dal 1991, adotta i metodi di coltivazione dell’agricoltura biologica e a tecnologie moderne affianca tradizioni antiche. “Tutta la filiera di trasformazione è controllata direttamente da noi con l’ausilio di esperti consulenti” ha spiegato Maria Antonietta De Acetis “Vogliamo offrire ai clienti un prodotto unico, originale, ricco di raffinati sentori legati alla nostra territorialità”. Dopo la visita alla cantina, è arrivato il momento della degustazione del Pecorino, del Novello, del Montepulciano d’Abruzzo DOC, dell’olio nuovo e del vino cotto.
La pizzica al Casale Centurione. Dopo la degustazione di vini, è stata l’atmosfera calda e accogliente della Country House del Casale Centurione ad ospitare la seconda parte dell’evento “#salentomeetsabruzzo#”, con un menù abruzzese, contaminato da piatti pugliesi, elaborato da Brigitte Pepe, giornalista pugliese, creatrice del blog La cucina di Mamma Loris. In tavola sono stati serviti “u’ bnditt”, a base di salumi e formaggi adagiati tra fette di arancia, u’ pancutt, verdure con pancotto, la tielle foggiana, patate, pomodori e cipolle a strati, che hanno lasciato il posto alla tradizione abruzzese con le pallotte cace e ove, la cicerchia, i ravioli di ricotta del pastore, la pasta alla trappettara, condita con crema di olive per chiudere con mandorle atterrate, dolce tipico natalizio nel foggiano, e i “nostrani” caggionetti che hanno introdotto la musica dei Lingatere. L’allegria e le sonorità della pizzica, l’entusiasmo che genera questa danza popolare tipica del Salento, hanno scaldato gli animi suggellando la festa.
bellissima idea e ottimi (sicuramente) i piatti elaborati da mammaloris!!