Una proposta che troviamo stupenda e calzante con la realtà: quella di candidare l’insieme dei Parchi naturali abruzzesi come monumento del mondo (World Heritage) dell’Unesco: è la proposta da perseguire “tenacemente” secondo le associazioni riunitesi a Fontecchio per discutere di “Parchi capaci di futuro” e da sostenere nella prospettiva di riaffermare la vocazione di tutela ambientale. Nel piccolo centro immerso nel Parco regionale Sirente Velino la due giorni ha visto alternarsi al dibattito Cts, Fai, Italia Nostra, Lipu-BirdLife Italia, Mountain Wilderness Italia, Federazione ProNatura, Touring Club Italiano, WWF Italia.
Solo quando la centralità delle aree protette italiane nel processo di rinnovamento culturale, sociale ed economico dell’Italia verrà condivisa, accettata e metabolizzata sarà possibile superare l’attuale visione di parchi e riserve come puri catalizzatori di vincoli” ha detto Carlo Alberto Pinelli di Mountain Wilderness International, promotore del convegno conclusosi oggi a Fontecchio. Due giornate di lavori nel corso delle quali operatori e responsabili degli Enti di gestione dei Parchi hanno evidenziato come le manovre di stabilità della spesa pubblica abbiano introdotto procedure che impediscono la loro azione, non consentendo di svolgere attività istituzionali a cui essi sono invece preposti. “I parchi nazionali rientrano nella categoria dei Beni Comuni – ha detto Pinelli – e come tali la loro gestione non deve sottostare a logiche mercantilistiche. Tra il cittadino e la fruizione-virtuosa delle aree protette è illegale pensare di frapporre il filtro sterilizzante del denaro”.
La due giorni di Fontecchio, che si è avvalsa della collaborazione dell’Amministrazione comunale, con il sindaco Sabrina Ciancone, si è conclusa con una sessione speciale dedicata ai parchi dell’Abruzzo. La situazione nella “regione dei Parchi” è stata definita problematica a causa di una serie “di progettati interventi infrastrutturali (dal Piano di sviluppo sciistico sul Gran Sasso al cosiddetto “Protocollo Letta”) che minaccerebbero specie e habitat tutelati, eroderebbero il valore di paesaggi di grande fascino e avvilirebbero il significato stesso dei Parchi”. Le otto associazioni che hanno promosso e contribuito all’organizzazione del convegno hanno preso l’impegno di elaborare un documento di sintesi del dibattito delle due giornate, al quale verrà dato il nome di “Charta di Fontecchio”.
(Per le foto nei Parchi abruzzesi si ringrazia Nicola Di Sario)