Anche l’Abruzzo si mobilita contro il falso “Made in Italy”. Circa duecento imprenditori agricoli hanno presidiato questa mattina, incuranti delle rigide temperature alpine, il passo del Brennero per controllare in prima persona l’arrivo di materie prime provenienti da altri Paesi. La manifestazione, denominata ” La battaglia di Natale. Scegli l’Italia” è stata organizzata dalla Coldiretti contro le importazioni di materie prime di bassa qualità che entrano in Italia indirizzate a diversi stabilimenti industriali e seminidustriali per essere spacciate in un secondo tempo come prodotto nazionale.
Una mobilitazione che, promossa non a caso alla vigilia di Natale, questa mattina ha portato quattro pullman di imprenditori agricoli abruzzesi al passo del Brennero per controllare direttamente autobotti, camion frigo, container provenienti dall’estero.
Obiettivo: smascherare il “finto Made in Italy” che finirà sulle tavole a Natale all’insaputa dei consumatori a causa della mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti.
Una mobilitazione nazionale che, in Abruzzo, ha avuto una fortissima eco soprattutto tra le istituzioni. Tra i prodotti maggiormente contraffatti ci sarebbero proprio alcuni dei capisaldi dell’economia agricola regionale, tra cui l’olio, il latte, la carne di maiale.
Sono già otto i parlamentari (Stefania Pezzopane e Antonio Razzi, Fabrizio Di Stefano, Vittoria D’Incecco, Gianni Melilla, Paolo Tancredi, Antonio Castricone, Filippo Piccone) che hanno appoggiato la protesta della Coldiretti e 74 i Comuni che hanno deliberato (o delibereranno a giorni) l’adesione alla battaglia contro il falso made in Italy alimentare. Adesione anche delle Province e della Regione Abruzzo che, attraverso una lettera firmata dal presidente Gianni Chiodi e dall’assessore all’agricoltura Mauro Febbo, ha espresso pieno appoggio alle iniziative .
“La Regione Abruzzo – si legge nella lettera – è in appoggio alla Coldiretti contro il deplorevole fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari, che non solo incide negativamente sulla nostra economia ma che potrebbe mettere a rischio, come purtroppo è accaduto in passato, la salute dei consumatori. I nostri produttori devono essere garantiti da una normativa che favorisca la trasparenza proprio perché i prodotti Italiani sono quelli maggiormente colpiti dalla contraffazione. Per questo motivo, al fine di tutelare gli interesse del settore produttivo agroalimentare italiano, e in particolare quello abruzzese, ci impegniamo a sollecitare il Ministro alle Politiche agricole Alimentari e Forestali e il Ministro della Salute al fine di assicurare il rispetto, da parte della Commissione Europea del termine del 13 dicembre 2013, imposto dal regolamento n. 1169/20117CE, per l’attuazione dell’obbligo di indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza con riferimento alle carni suine”. Inoltre, Chiodi e Febbo si impegneranno ad attivare i decreti di attuazione della legge 3 febbraio 2011, n. 4 per introdurre l’obbligo di etichettatura a partire dalle carni suine e, inoltre, ad avviare opportune campagne di informazione per gli organi di controllo e per i consumatori sulle normative in materia di etichettatura dei prodotti alimentari e le indicazioni di origine.”.
Intanto domani gli agricoltori abruzzesi si sposteranno dal Brennero a Roma per manifestare in piazza Montecitorio e sensibilizzare le istituzioni più incisivamente. Saranno presenti anche l’assessore regionale Febbo e decine di gonfaloni comunali, a conferma della grande attenzione dell’Abruzzo nei confronti del problema.