Gli occhi forse sono del padre, l’espressione, invece, della madre, il carattere è sicuramente di quelli abruzzesi veraci, forti e gentili: quelli che si impongono quando hanno un orizzonte fisso in mente e camminano, nuotano, scalano, arrancano, volano, per arrivarci il più vicino possibile. Il pescarese Massimo Leone è una bella promessa del teatro di ultima generazione. Anzi, non è più una promessa: uno perché il palcoscenico lo calca da un po’, con tanta passione da trascinarci sopra anche il fratello; due perché qualche giorno fa, insieme alla compagnia con cui si esibisce, il Teatro Sociale Pescara, ha portato a casa un altro riconoscimento importante, il “Premio Drago d’Oro 2013” come migliore attore protagonista maschile, celebrato domenica 14 luglio 2013, nelle Fonderie Righetti di Villa Bruno.
Era la quarta edizione della kermesse dedicata a Mario Scarpetta, una delle maschere intramontabili della scena teatrale e televisiva italiana, edizione diretta Antonio Monaco e Valerio Piccoli. Pescara e la compagnia del Teatro Sociale di cui Massimo è parte hanno davvero dominato il podio, aggiudicandosi i riconoscimenti più alti. Quello di attore protagonista, appena citato e anche il Drago D’Oro per la migliore regia, andato a Federica Vicino, motore della compagnia.
A decretare i premi la giuria tecnica presieduta dall’attore Sergio Solli e composta, oltre allo stesso Solli, da Massimo Canzano, Luigi Troisi, (fratello di Massimo Troisi), Rosaria De Vita e Rosario Raimo. La rassegna ‘Drago d’Oro’ è un’iniziativa dell’Accademia Nazionale Teatrale Sonora diretta da Mariano Rigillo ed è stata realizzata con il patrocinio della Città di San Giorgio a Cremano, la città di uno dei comici più amati d’Italia. Cinque le compagnie che si sfidavano a colpi di rappresentazione, ma i nsotri hanno avuto la meglio, su tutti.
Il Teatro Sociale Pescara ha proposto al pubblico del ‘Drago d’Oro’ lo spettacolo intitolato ‘L’uomo carbone’ e dedicato alla tragedia di Marcinelle, in Belgio in cui, l’8 agosto 1956, persero la vita 262 minatori impegnati nell’estrazione del carbone. Il testo, scritto da Michele Di Mauro (uno dei tre protagonisti) e
Federica Vicino (che ne firma anche la regia), ripercorre la tragedia attraverso la storia di due fratelli di origine abruzzese come 60 dei 136 italiani partiti per il Belgio all’indomani della stipula dell’accordo ‘Uomo-Carbone’ tra i due paesi ed uccisi dall’esplosione del pozzo n. 1 all’interno della miniera.
Per Massimo, giovanissimo, ha 22 anni, è il suo primo riconoscimento grande di una carriera ancora “piccola” per lunghezza, ma con il teatro dentro e anche una discreta notorietà nazionale, perché proprio lui, l’anno scorso, era la faccia scelta fra centinaia per uno degli spot di MacDonald, quello dei “panini stelle e strisce” , mangiava indossando baffi e barba però.
Un premio, quello partenopeo, con una dedica “social”: “Vorrei ringraziare pubblicamente i miei amici e colleghi del Teatro Sociale di Pescara, presenti e non, per questa serata piena di emozioni e traguardi raggiunti. Questi traguardi non devono essere visti come tali, ma come un punto di partenza sempre nuovo per poter regalare
emozioni a tutte le persone che ci guarderanno e crederanno in noi. Grazie ragazzi. Ognuno di voi è un piccolo insegnamento di vita, di come delle persone si possono unire per realizzare sogni concreti, tra sudore, passione e, a volte, momenti brutti, affrontati sempre insieme per poter tornare in alto sempre più forti. Grazie ragazzi. Un grazie lo dice anche il mondo della cultura abruzzese in generale, teatrale in particolare, a chi, come questi ragazzi e ragazze, hanno saputo e, sanno ogni giorno, rendere omaggio all’attività teatrale con passione e dedizione non comuni”. Bra-vo!
(per le foto si ringrazia inabruzzo.com)
Sono felice che si parli di questi ragazzi che rappresentano una bella realtà tutta abruzzese.Di sicuro si impegnano seriamente e con passione per far conoscere realtà sociali molto importanti e di cui non si parla mai abbastanza.Bravi ragazzi e grazie Monica!