Si chiama Bio ed è un olio prodotto solo con olive della varietà “Dritta”,cultivar abruzzese tipica dell’area di Pescara. Si tratta di un olio particolarmente adatto ai bambini, che ha fatto il suo esordio, in primavera al Tuttofood di Milano e che ha avuto la sua presentazione abruzzese in quel di Pianella, sede della cooperativa Plenilia che dà nome all’olio Plenilia Bio, con tutti i rappresentanti istituzionali e tecnici del comparto, compresi i soci della cooperativa produttrice, le associazioni di categoria, l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo.
“E’ un prodotto dell’innovazione che punta a valorizzare le tipicità distintive del territorio”, così Massimo Gargano presidente di Unaprol. “Un prodotto che innova, in un Paese che può contare su produzioni di pregio derivate da mix varietali inimitabili, che ha un patrimonio unico di oli extra vergini DOP, che si sta affermando sui mercati mondiali e che è pronto ad esportare competenze e prodotti, beh, un Paese così deve saper innovare con la tracciabilità dell’alta qualità dell’olio extra vergine italiano”.
Infatti Bio nasce per questo, per dare qualità e innovazione. Un particolarmente leggero, indicato per l’alimentazione dei bambini, ricco di antiossidanti, quindi buono anche per genitori e nonni, fatto grazie all’occhio attento delle produttrici della cooperativa, prime selezionatrici delle migliori partite della varietà Dritta, testate sui propri figli. Un contenuto Doc di polifenoli e tocoferoli, benefici per il sistema nervoso e raccomandato in gravidanza. “Un elisir di lunga vita – afferma Gianfranco Daddario presidente della cooperativa Plenilia – che è già disponibile sul mercato, ed è inserito nel programma di tracciabilità di Unaprol che garantisce la storia del prodotto dalle olive alla fase di imbottigliamento. Il progetto è stato seguito nelle sue fasi dal prof. Maurizio Servili dell’Università di Perugia e dal prof. Angelo Cicchelli dell’università di Pescara”.
Presenti anche i 250 soci della cooperativa agricola Plenilia, fondata nel 1961, che fa parte del consorzio di tutela Dop aprutino-pescarese.