L’idea che ha mosso la rilevazione era quella di testare la salubrità e la veridicità dell’alimento forse più diffuso podi pane e acqua al mondo, la pasta. Così la rivista Bon à savoir e la Radiotelevisione svizzera RTS hanno fatto analizzare le confezioni di pasta sia biologica che normale neisupermercati e discount della Svizzera francese (Aldi, Lidl, Coop, Manor e Denner). Morale: sette confezioni su 15 sono risultate positive ai pesticidi e dei sette tipi di spaghetti, quattro sono prodotti in Italia.
Fra le paste analizzate c’erano anche gli spaghetti De Cecco, per nulla scalfiti nell’onore e nella purezza. Hanno non solo superato la prova, ma brillantemente, risultano quelli senza alcuna traccia delle fatidiche sostanze, come recita la confezione e come rimarcano le linee di produzione ovunque.
Intendiamoci: nessuna marca supera i limiti consentiti dalla legge, stabiliti proprio in virtù di modalità di conservazione dei grani che necessitano dell’impiego di alcune sostanze. Nella notizia riportata dalla testata di AmbienteBio con tanto di marche e quantità trovate (leggila), si legge che su cinque confezioni sono state trovate tracce di pirimifos, usato per la conservazione del grano nei silos, cipermetrina, acaricida usato in tutto il mondo nelle coltivazioni dei cereali, insetticidi usati anche in coltivazioni paralleli. Tutti, si ribadisce, in quantità evidentemente tollerabili per il corpo e tollerate dalla legge.
Per tutte l a concentrazione riscontrata era molto vicina al limite consentito (0.007 mg/Kg sui 0,010 mg/kg ammessi dalle normative) e ne è restata al di sotto.
Nessun particolare allarme per la salute, giornalmente, pare, ingolliamo quantità compatibili di sostanze le più disparate anche da frutta, acqua, zuccheri e altri carboidrati, però, oltre alla genuinità veritiera dei “nostri” spaghetti la notizia da sottolineare è che il test promuove a pieni voti la pasta bio: quella che si professa tale lo è davvero!