Una pizza fatta crescere cinque giorni e sfornata il venerdì per affezionati, curiosi ed estimatori di pizza digeribile. Succede in un forno storico pescarese, il Panificio Alessandra, oggi in via Piave, dove la tradizione si ripete di padre, Antonio Ferraro, in figlio, Emiliano, ogni notte, ogni giorno e, da qualche tempo per la pizza, ogni venerdì. “E’ un’invenzione di mio fratello – spiega Emiliano, fornaio da quando aveva 16 anni, oggi di anni ne ha 40 e coltiva insieme a quella per il pane la passione per la musica che pratica quando può – Cristian è un tecnologo alimentare, 2 anni fa ha cominciato a sperimentare la pizza a lunga lievitazione e quando lui ha dovuto lasciare il forno per lavoro, io ho “perfezionato” la sua ricetta. Il risultato è un impasto morbido, digeribile e che lascia spazio al sapore del condimento. Insomma, è buona”. Si fa ricordare, la voce si sta diffondendo e di pizze di lungo corso in via Piave se ne sfornano sempre di più. Vanno i clienti storici del panificio, celebre per le sue ciabattine anche quelle super leggere, vanno gli avventori in cerca di pizza, vanno gli intenditori, ad assaggiarla il venerdì, anche se ora è preferibile prenotare per averla sicuramente nel piatto.
Il primo forno era in via Tirino, correva l’anno 1972: Alessandra, come la bambina appena avuta. “Poi il nome è rimasto quello anche quando ci siamo trasferiti in via Piave, era l’80, e sono arrivati Emiliano e Cristian – dice Elsa Di Gregorio, moglie, mamma e supporto fondamentale dietro e davanti al bancone – Abbiamo lavorato tanto sacrificando feste e giorni belli e brutti, perché questo lavoro è fatto con tanta passione. Mio marito era piccolino quando cominciò a impastare e ora che anche mio figlio porta avanti con lui l’arte di famiglia, mi fa piacere che la nostra tradizione continui”. E lui, sorridente, insieme alla sorella che qualche volta va a dare una mano, impasta di tutto: pani, panini, dolci, pizze, pizzette, cornetti di mezzanotte, per accompagnare la fine di una giornata per tanti pescaresi che sanno a che ora si sforna o dare il buongiorno a chi la comincia: “Prendiamo materie prime dal territorio e le mettiamo insieme perché ogni prodotto le racconti, al meglio – riprende Emiliano mentre spiana e condisce le pizze che stanno per andare in forno, è venerdì – Fra le pizze le più rischiaste sono quelle a funghi porcini e tartufo, oppure rape e salsiccia, calzoni con mozzarella e pomodoro, oppure la nostra specialità, la Alessandra con gorgonzola e speck. Stiamo pensando anche a qualcosa di più tipico, perché vogliamo andare avanti, anche se è difficilissimo di questi tempi. Un sogno sarebbe quello di poter consentire a chi ci frequenta di sedersi e mangiare da noi la pizza, teniamo le dita incrociate e speriamo che presto accada. Nel frattempo: impastiamo il lunedì, sforniamo il venerdì, venite ad assaggiare la nostra pizza a lunga lievitazione, e poi fateci sapere”.