Polenta, coratelle d’agnello e pizza dolce con croccante alle mandorle, il tutto elaborato con il peperone dolce di Altino: per la quarta volta è il menu della contrada Colli ad aggiudicarsi il Palio delle contrade al VI Festival del Peperone dolce di Altino.
Le nove contrade, che si sono sfidate a suon di piatti, hanno utilizzato complessivamente circa 400 kg di peperone dolce fresco e 15 in polvere per preparare un primo, un secondo e un dolce ciascuna, che il pubblico sembra aver gradito partecipando più numeroso dello scorso anno. Secondo le stime dell’Associazione di tutela del peperone dolce di Altino, sono stati circa 7 mila i visitatori che hanno affollato vicoli e piazzette del centro storico nelle due sere del Festival.
Il premio Ricetta d’autore
Oltre al menu vincitore, la giuria ha assegnato anche il premio per la Ricetta d’autore “Annamaria De Laurentiis“, vinto dalla Contrada Selva-Coccia Luonghe con il Parrozzo al peperone dolce di Altino. «Eccellente, sia tecnicamente che per il gusto conferito dal peperone – commenta il presidente di giuria, Gino Primavera, gastronomo -. Quest’anno la qualità dei menu è stata migliore – aggiunge l’esperto – erano 4 o 5 le contrade alla pari che fino alla fine si sono contese la vittoria. Particolarmente apprezzato è stato l’utilizzo dei prodotti della biodiversità, come l‘olio di intosso e la farina di mais biologico macinata col mulino a pietra».
I numeri del Festival
Il presidente dell’Associazione di tutela del peperone dolce di Altino – Oasi di Serranella, Antonio Rossi, consegnando alle contrade le pilette in legno cesellate a mano da un artigiano locale, ha ringraziato le massaie che hanno lavorato per due giorni e due notti di seguito quintali di ingredienti. Qualche numero: 8 grossi canestri di verdure di campo per pizze e fojje di contrada Briccioli, 150 kg di fegato d’agnello nella cucina di contrada Colli, 130 kg di pasta alla pecorara di Fonte Lama, 96 kg di porchetta a Fonte Mandrelle, 300 kg di farina per le pizze fritte di Luzio Monte, 2300 polpette cacio e uova a Quart’Ammont, 1300 uova per la frittata di Carnevale di Sant’Angelo, 100 kg di cozze per l’unico menu a base di pesce di Scosse e 700 parrozzi della contrada Selva-Coccia Luonghe.
Produzione triplicata
«Il Festival ha raggiunto l’obiettivo di promozione e valorizzazione del nostro prodotto tipico locale – dichiara il presidente Rossi -. La produzione di peperone dolce di Altino quest’anno è triplicata passando da 50 mila a 150 mila piante certificate dall’Associazione con il marchio di tutela».
Il Festival non è solo cucina ma anche folclore: le contrade si sono cimentate nella ricostruzione di scenette agresti, componendo musiche e versi per serenate e balli tradizionali ed esibendosi davanti all’apposita giuria, che ha premiato la Contrada Quart’Ammont.
Soddisfatto il sindaco, Vincenzo Muratelli, il quale annuncia l’inizio dei lavori del Museo multimediale dedicato al peperone dolce di Altino e più in generale alla civiltà contadina. «Stiamo portando avanti il progetto avviato dalla precedente amministrazione comunale – spiega il sindaco -. Attorno al peperone dolce di Altino c’è un’intera comunità che cresce, sono quattro le aziende agricole nate in paese in questi ultimi anni e che vendono i loro prodotti in tutta Italia».