Dopo le polemiche scatenate dal duro attacco portato dal New York Times alla qualità dell’olio extravergine d’oliva italiano, i prodottori rispondono mostrando le credenziali.
Arriva, infatti la carta d’indentità dell’olio extra vergine di oliva messa a punto dall’Unasco, l’Associazione delle organizzazioni di produttori olivicoli, che ha dato vita ad un sistema di rintracciabilità e di qualità per fare fronte al problema del falso made in Italy e delle sofisticazioni alimentari.
Quando la bottiglia di olio giungerà sulla tavola del consumatore sarà semplice ricostruirne la storia tramite il web dal sito www.olitaliano.eu inserendo il codice presente in etichetta e ottenendo così tutte le informazioni .
Il progettoOlitaliano.it sarà presentato domani, 6 febbraio a Eataly – Roma , alle 11.
Unasco, alla quale aderiscono 30 associazioni presenti su tutto il territorio italiano in rappresentanza di circa 200 mila olivicoltori, con un progetto cofinanziato dall’Ue e dal Mipaaf (Reg. 867/08) ha realizzato la piena tracciabilità degli oli extravergine di oliva provenienti da 10 Regioni italiane, dei quali è certificata l’origine e garantita la qualità.
“Abbiamo realizzato un sistema integrato di Rintracciabilità – Qualità certificato da un ente terzo (Sistema Unasco), che consente di controllare tutto il processo produttivo dal campo alla bottiglia tramite tecnici qualificati che verificano che i produttori rispettino rigidi disciplinari di qualità lungo tutta la filiera”. spiega il presidente Luigi Canino. “Dunque quell’olio, specificatamente, oltre ad essere assaggiato verrà conosciuto in pieno ripercorrendo a ritroso la sua storia dalla tavola al campo”.
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