In Abruzzo nasce l’ACI. Si tratta di un’alleanza fra cooperative, questo cela l’acronimo che oggi presso la sala Blu della Regione ha presentato intenti e progetti. In verità l’Alleanza delle Copperative Italiane è nata a Roma il 27 gennaio 2011, da allora è iniziato un cammino di coordinamento a livello nazionale, che vede l’Abruzzo come la regione che ha bruciato i tempi, perché l’ACI Abruzzo è anche la prima alleanza regionale a nascere, di pari passo con l’Emilia Romagna. Una lega di leghe, nei fatti, perché il sistema cooperativo italiano, nel momento peggiore della crisi ha deciso di mettersi in rete e di fare rete con le istituzioni e darsi da fare su tutti i settori che appartengono da sempre a questo mondo, per questo la presentazione è avvenuta in Regione.
“L’alleanza delle cooperative italiane costituisce un buon esemnpio di semplificazione – ha dichiarato il vicepresidiente della Giunta regionale, con delega allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione – Siamo consapevoli che le difficoltà economico-finanziarie non sono ancora superate e che anche le cooperative scontano pesanti effetti, ma proprio per questo credo che sia ancor più necessario proseguire sulla strada dell’unità”. Tre sono le grandi realtà accomunate dal coordinamento nazionale tra Agci, Confcooperative e Legacoop si pone l’obiettivo di dare più forza alle imprese cooperative, un unico organismo con la funzione di coordinare l’azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento delle istituzioni europee e delle parti sociali. Una vera e propria forza economica. 41mila imprese, 1 milione e 100mila occupati, 12 milioni di soci e circa 130 miliardi di euro di fatturato, questi i numeri di un’alleanza che rappresenta circa il 90 per cento del mondo cooperativo italiano.
“Da oggi anche in Abruzzo – ha evidenziato Castiglione – le principali centrali cooperative iniziano un percorso di maggiore collaborazione. E la Regione Abruzzo non può non essere presente e salutare un momento come questo, ricordando che proprio le tre Centrali cooperative che oggi danno vita all’Aci hanno contribuito alla stesura delle norme per la promozione della cooperazione in Abruzzo nei settori Industria, commercio e artigianato. Mi auguro che nel prossimo futuro l’Abruzzo possa gestire risorse finanziarie endogene e destinarle a questa legge”. In Abruzzo la realtà cooperativa è piuttosto dinamica ed è presente in diversi Poli di innovazione. In Italia le tre organizzazioni cooperative rappresentano un universo di 41 mila imprese con oltre 1 milione e centomila occupati.
La Regione lo scorso anno in collaborazione con questo mondo ha messo in piedi una legge regionale, con un primo stanziamento di 400mila euro rifinanziabile negli anni a venire. “Una rete che funziona e che affronta la crisi operando – ha detto Fernando Di Fabrizio, a capo della Legacoop e presidente anche di ACI Abruzzo – Abbiamo già cominciato un cammino con i Poli di Innovazione e vogliamo darci da fare perché in tempo di crisi parlarsi addosso è inutile. Come alleanza ci metteremo subito al lavoro per realizzare un primo vademecum della cooperazione in Abruzzo, per dare numeri e orizzonti a questo mondo di cui ci facciamo portavoce e rappresentanti e che regge le sorti di un’economia legatissima al territorio, da cui l’economia può e deve ripartire”.
Un mondo che crea lavoro e opportunità e che si ispira a valori etici costruendo fondamenta operative in settori come sociale, turismo, formazione, agroalimentare, incoming, ambiente, hanno precisato Franco Ricci, presidente di Confocooperative Abruzzo e Nino Silverio, presidente Agci ed entrambi copresidenti di ACI Abruzzo. Ha concluso con l’auspicio che l’alleanza si faccia conoscere ancora di più il presidente nazionale di ACI, Giuliano Poletti, chiamato al battesimo della sezione abruzzese: “Il mondo delle cooperative rappresenta l’Italia e in questo momento difficile che il Paese sta vivendo, è più che mai pronto a darsi da fare per creare opportunità e lavoro per i giovani, per rimotivare i territori, per ridare una linfa nuova al mercato, con la speranza che il periodo peggiore sia passato”.