Metti un caciovallo al posto dell’uovo di Pasqua nella bottega di Campagna Amica

Per una Pasqua alternativa, al posto della solita cioccolata, la proposta è: caciocavallo made in Abruzzo, anzi per la precisione made in Vicoli. A  lanciarla è Cristian Savini, 34 anni, allevatore zootecnico (nella foto a sx) che questa mattina ha inaugurato la Bottega Campagna Amica di via Caravaggio, a Pescara, la sesta aperta in un anno sul territorio dalla Coldiretti.Il punto vendita  sarà  specializzato nella vendita di carne di vitello e maiale e di formaggi freschi e stagionati.

“Abbiamo un allevamento di bovini e, oltre alla carne,  produciamo formaggi, mozzarelle e ricotta” ha spiegato Cristian Savini accogliendo i numerosi clienti che hanno affollato il negozio in occasione dell’inaugurazione. “Dal 2009 siamo presenti al mercato di Campagna Amica, a Pescara, perché crediamo nel km zero. Negli anni l’interesse della clientela si è mantenuto alto e così abbiamo pensato che la Bottega fosse la vetrina migliore per mostrare la bontà e la qualità dei nostri prodotti”.

Dal produttore al consumatore, quindi, che avrà anche la possibilità di usufruire di “pacchi famiglia”da 5 e 10 kg e preparati con hamburger, cotolette, polpette, tramezzini con formaggio, oltre alle tradizionali salsicce, bistecche e pancetta.  Ci saranno poi caciocavallo, pecorino, caprini, ricotta, giuncata, ma anche latte crudo e yogurt, oltre naturalmente ai prodotti come pane, vino e olio, miele e cereali, frutta secca, confetture, tutti rigorosamente a chilometro zero. Prodotti italiani, certificati e garantiti dal produttore è in più la sorpresa dell’uovo di Pasqua fatto con il caciocavallo.

Il taglio della torta con il direttore Bertinelli (a dx)

All’inaugurazione di stamani era presente  il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Alberto Bertinelli, oltre naturalmente allo staff di Campagna Amica e ai gestori delle altre botteghe pescaresi, invitati per spegnere simbolicamente la candelina del primo anno di attività. “L’inaugurazione della sesta bottega è un ulteriore traguardo che conferma la bontà di un progetto che, nella provincia di Pescara, ha visto fiorire ben 15 mercati a chilometro zero, 6 botteghe, 10 ristoranti della rete “Campagna Amica nel piatto” per un totale di oltre 80 aziende accreditate” ha commentato Bertinelli. “Se tanti imprenditori agricoli, soprattutto giovani, in meno di un anno, hanno scelto di aprire un punto vendita della rete, vuol dire che stiamo dando risposte nuove ed importanti nonostante il periodo di crisi che sta attraversando il Paese”. Per il direttore di Coldiretti Abruzzo, la bottega a marchio Campagna Amica “è segno tangibile di una opportunità che, per chi la sa cogliere, può integrare in modo importante l’attività di chi fa impresa in agricoltura” e per il consumatore “è garanzia di qualità e possibilità di scegliere le eccellenze alimentari simbolo del made in Italy che generalmente non si trovano nei mercati tradizionali a chilometro zero (carne, vino, olio) e che provengono non solo dai confini abruzzesi ma italiani. Gran parte dei gestori delle botteghe sono giovani”  ha concluso  “segno che il progetto di Coldiretti risponde pienamente alle esigenze delle nuove generazioni che guardano al futuro con ottimismo e capacità di fare impresa”.

L’identikit. Il titolare ha in media 35 anni, è generalmente laureato o diplomato e proviene dalla stessa regione, mentre i clienti spendono in media dagli 11 ai 20 euro al giorno e la scelgono per il buon rapporto qualità prezzo. Il 79% di loro è fidelizzato e compra principalmente verdura, frutta, formaggi, salumi e insaccati dichiarando un particolare interesse per pesti e salse già pronte, ovviamente a chilometro zero.  E’ il quadro che emerge da un sondaggio effettuato da Coldiretti Pescara sulla rete delle Botteghe di Campagna Amica, l’ultima delle quali è quella di via Caravaggio. I sei punti vendita si caratterizzano ognuno per una peculiarità: ortofrutta per la Bottega di via Venezia, vino Doc e “self service” in quella di via Cetteo Ciglia, la gastronomia a chilometro zero in via D’Annunzio, trasformati (olio, vino, confetture e sottoli) in via Milano, per arrivare alla bottega italiana in via Bernabei, che porta avanti progetti a sfondo sociale.