Il recupero è ormai vicino, mancano un paio di mesi, i lavori cominceranno a settembre. Ma le ultime mareggiate hanno reso ancora più evidente l’agonia del trabocco Turchino, a San Vito, che vedete raffigurato qui nelle foto di Alberto Paolucci.
L’agonia prima della rinascita. Il Comune di San Vito per vederlo risorgere aveva fatto un avviso pubblico, al fine di trovare delle sponsorizzazioni sul territorio per ricostruirlo, per conservarne intatto il potere ipnotico che avvinse d’Annunzio e che cattura lo sguardo di quanti accarezzano il profilo unico della nostra costa dei trabocchi, fermandosi su quello, il ferito.
A recuperalo saranno due mecenati teramani, un’operazione dal costo di 120mila euro, 40mila a carico della Regione e il resto diviso due e dureranno 4/5 mesi in base alle condizioni del mare. Realizzato nel 1860 e più volte restaurato, il trabocco fu seriamente danneggiato da una mareggiata a novembre. Presto sarà demolito e ricostruito, così com’era. Un’impresa possibile con 100 pali di acacia e materiali da assemblare secondo tradizione, in fase di luna calante durante il mese di agosto. Da qui il recupero settembrino.