Prima di lei sul palco fa il suo ingresso il sindaco Antonio Luciani. Con la sua statura domina la scenografia romantica del concerto che inizierà di lì a poco e distrae le migliaia di persone assiepate nella piazza della Stazione con il suo invito: “Questo concerto è stupendo, ma domani tornate a Francavilla a vedere i fuochi, perché saranno speciali”. Francavilla ha una tradizione lunghissima dei fuochi, sul mare, che ogni anno attraggono persone da tutto l’Abruzzo per la chisura delle feste patronali di San Franco.Per moltissime edizioni i fuochisti sono stati i fratelli Di Giacomo, morti meno di un mese fa a Città Sant’Angelo, fra le polveri impazzite della loro fabbrica che si preparava ad andare ai campionati italiani a Valmontone. Forse, se il destino non avesse bussato alla loro porta, sarebbero stati loro, oggi a dare fuoco alle micce sul pontile di Francavilla, come avevano fatto tante volte. Invece, dice il sindaco: “Abbiamo chiamato tanti artisti, i migliori, perché i fuochi di domani potessero diventare un saluto, un tributo alla memoria dei Di Giacomo – annuncia – sono venuti da diverse parti d’Italia e li ringraziamo, perché faranno i fuochi senza nulla chiedere. Vogliamo ricordarli così e vogliamo essere vicini alla famiglia, alla quale andranno le risorse che Francavilla aveva deciso di destinare ai fuochi”. L’appuntamento, per chi vorrà è dopo la mezzanotte. Punto.Mentre la gente discute, dietro le quinte Malika Ayane si prepara. Sul palco c’è una giostra, luci soffuse come veli, scenografie romantiche minimal e di grande eleganza. Come la vincitrice morale di più di un Sanremo. Un tour, Ricreazione, che la sta portando in tantissime piazze italiane.
La Ayane esce in bianco, colore che avvolge anche i musicisti e comincia a cantare dalla fine della sua avventura, musicale, decollata quando la sua voce calda e particolare si è imposta nel panorama italiano, qualche anno fa. Si parte con Il tempo non inganna, poi in inglese, ”Brighter Than Sunshine, Blue Bird e, ancora Briciole, Medusa, Thoughts And Clouds, Sospesa, Niente, la bellissima e ritrovata Cos’hai messo nel caffè?, Someday, Neve casomai, mentre intorno la gente assiepata ballava, cantava con lei in cerca di un punto da cui vedere meglio e respirare, al contempo.
Un gioco elegante di luci e movenze che accompagnano da sempre una delle artiste più sceniche e raffinate della nuova generazione, con pochi cambi d’abito, qualche battuta che “non rubi tempo alla musica, altrimenti ve ne andate”, fino a E se poi, la canzone portata al Festiva di Sanremo, che avvia il concerto per il suo finale ufficiale: si chiude con la bellissima Come Foglie, la canzone che l’ha consacrata am lercato discografico italiano rendendola regina di un genere singolare e raffinato, musicalmente e scenograficamente parlando.
(Fotogallery Di Peco)