A Fara San Martino, paese storicamente legato alla produzione di paste alimentari, il primo giugno è stato inaugurato “Macaronium” – museo delle tradizioni e dei mestieri faresi.
Al momento solo una a sezione è dedicata alla pasta con piccole macchine d’epoca e alcune vecchie immagini. Interessanti quelli estratte da un pubblicazione americana dell’inizio del novecento che testimonia come tra gli emigranti italiani – anche da Fara San Martino – ci siano state persone che hanno cercato fortuna negli USA avviando pastifici e riproponendo la loro esperienza nel settore.
In Abruzzo erano allora numerosi e diffusi piccoli pastifici artigianali legati ad una sfera di consumo strettamente locale, la cui qualità non sfuggì comunque
alla storica Guida Gastronomica d’Italia, edita 1931 dal Touring Club Italiano nel 1931. Si tratta della prima guida ad avere una visione regionale dei piatti e delle produzioni tipiche locali, la quale riconobbe che “Le paste alimentari abruzzesi sono giustamente reputate ed alcune, come quelle di Fara San Martino, hanno conquistato una larga fama non solo in Italia ma anche all’estero”. Una fama dovuta all’effetto trainante nei consumi da parte dei numerosi emigrati italiani.
La Guida entrava anche nel merito delle speciali caratteristiche della pasta prodotta di Fara, esaltandole così: “resistenza alla cottura; aumento considerevole in volume dopo la cottura; conservazione prolungata della consistenza dopo la cottura, tanto che la pasta cotta si può mangiare anche fredda senza che abbia assunto la collosità propria di altre paste”.
La denominazione della mostra richiama anche lo stereotipo nazionale che accompagnava in passato gli italiani all’estero etichettati “maccheroni” o “mangiamaccheroni”, prima che gli spaghetti divenissero consumo diffuso nel mondo, modificando le tradizioni alimentari di tanti paesi.
Il museo colma un vuoto nel recupero di questa antica tradizione che caratterizza da tempo l’immagine di Fara San Martino e concorre anche a integrare il profilo storico-alimentare della stessa regione.
E’ auspicabile che in futuro anche la storia industriale concorra a documentare il museo attraverso la collaborazione dell’attuale realtà produttiva. Il Museo contiene spazi riguardanti la lavorazione della lana, con una ricca esposizione di antichi ferri da stiro. La gestione del museo, promosso dal Comune di Fara San Martino, è curata dall’Associazione “Insieme per..”
per segnalazione e notizie si ringrazia Antonio Bini, già dirigente della Regione Abruzzo e Miur