Doppietta di premi per l’Abruzzo al Sigep di Rimini. Per l’Abruzzo e per l’Issar De Cecco di Pescara, che ha visto sul podio un suo ex alunno Lorenzo Puca campione italiano seniores Pastry Italian Cup 2015 e quattro talenti in formazione presso la scuola, quali Luigi Argentieri, Mirko Marini, Francesco Esposito e Alessandro De Nobile, tutti e cinque sotto la supervisione dell’insegnante Enza Liberati. Tutti e cinque sono arrivati primi Bravissimi!!!
Il Sigep di Rimini è la vetrina dolce più importante d’Europa che vede la partecipazione di tantissime firme e talenti della pasticceria, gelateria e dolcezze anche dall’Abruzzo. Lorenzo ha conquistato l’esigente giuria con una torta virtuosissima che mette insieme la pasticceria e l’arte della composizione con lo zucchero.
Made in Abruzzo le sue mani, che si sono formate dietro i banchi e nelle cucine dell’Istituto Alberghiero De Cecco di Pescara, a cui è rimasto legatissimo. Nella foto è con l’insegnante Enza Liberati. Ecco la sua torta e sotto il momento della premiazione dalla pagina Facebook del Sigep.
“E’ la prima gara che vinco e sono molto emozionato per questo – racconta Lorenzo, pescarese, ex studente dell’Alberghiero cittadino – Sono felice e ancora non riesco a capacitarmi del fatto che mi cerchino per intervistarmi, per avere consigli, commenti, persino autografi. Sono andato a scuola fino a 16 anni. Ho lavorato anche fuori, da un po’ sono tornato in Abruzzo e lavoro nel laboratorio di Mosciano della Pasticceria Ferretti di Teramo. Ho iniziato da aiuto cuoco e poi spostato in pasticceria, questo perché anni fa ebbi un incidente in motorino tornando da un ristorante dove lavoravo, è stato molto grave e sono rimasto a letto un anno e mezzo, quando mi sono rimesso, c’era la pasticceria sotto casa e ho ricominciato da lì”.
Al Sigep ha dovuto rappresentare il Dna della pasticceria con un dolce composito, composto da più parti: dessert al piatto con più elementi monoporzione da consumare a 4 gradi che inglobavano mandorle, nocciole, cioccolato, caramello vaniglia, cannella; poi una chenelle fatta con un doppio sorbetto all’azoto liquido sul tema Dna della pasticceria italiana, fatta con prodotti italiani del territorio (agrumi, nocciole, cioccolato, vaniglia).
“I prodotti del territorio cerco di coniugarli ogni volta che posso – dice Lorenzo – Se dovessi fare un dolce rappresentativo dell’Abruzzo sarebbe di certo a base di mandorle, come la nostra tradizione vuole. Il primo dolce che ho fatto forse saranno stati dei bignè, ma il mio dolce preferito, malgrado ami le elaborazioni, è semplicissimo, una crostata di frutta fresca con un velo di zucchero filato, natura e tutto ciò che richiama vita e mette allegria”.
Ai ragazzi che vogliono crescere dà più di un consiglio: “Tanta passione e tanto sacrificio, non è un lavoro da fare per gioco – conclude – servono tante ore di prove e molto studio tecnico, sia delle materie prime che della composizione. Per crescere è indispensabile fare molta gavetta in grandi laboratori e ricordare che non si è mai arrivati, c’è sempre da imparare e da chiunque, anche da un addetto al lavaggio degli accessori“.