Agli Oscar green regionali aveva fatto breccia il suo olio extra vergine d’oliva spray, idea per portare senza disperdere il prodotto il gusto e la qualità delle colline angolane direttamente sui cibi. Ma anche le praline di cioccolato fatte con quello stesso olio d’oliva al posto del burro erano farina, anzi, cioccolata del suo sacco, da cui è uscito anche il panettone, sempre all’essenza di olioe d’oliva in tempo per Natale e per la sezione nazionale degli Oscar Green di Coldiretti, che ieri a Roma ha visto salire sul podio il giovane imprenditore di Città Sant’Angelo Giovanni D’Alesio, titolare con la famiglia dell’azienda agricola Sciarra.
Podio, dunque: su 1.200 partecipanti al concorso che lo aveva visto in vetta lo scorso giugno nella categoria “Stile e Cultura d’Impresa” (leggi l’articolo sugli Oscar regionali), in cui agli Oscar Nazionali, invece, è arrivato secondo.
Il contributo abruzzese all’evento è notevole: sono stati 150 i giovani imprenditori agricoli che hanno risposto alla sfida che ogni anno lancia la Confederazione più grande del settore: hanno prodotto di tutto, dal vino di giuggiole dell’Odissea, al caviale di lumaca, agli agrocosmetici alle stelle alpine, perdono moobili rivestiti da fibra di fico d’India, passando per ragù di trota . Gli “Oscar Green” sono sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015.
Giovane storia, ma molto intensa quella di D’Alesio, partito dall’Abruzzo come comunicatore e tornato per investire sulla terra appartenuta al padre del padre di suo padre, insieme al altri pezzi della famiglia che oggi sono menti creative imprenditorialmente nella nuova Cantina dove si stilla anche spumante di Montepulciano e che presto vi racconteremo.
L’oro nazionale per la categoria di D’Alesio è andato invece a Marcello Rossetti produttore di agrimobili realizzati con la nobile fibra di fico d’india. L’Oscar green nella categoria Esportare il territorio a Martina Buccolini, per l’idea che viene direttamente dall’Odissea, quella di produrre il vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei lotofagi. Per la categoria Campagna Amica l’Oscar va invece a Delia Revelli che alleva in acquacoltura pesci d’acqua dolce, prima fra tutte la trota. E ancora nella categoria Ideando viene premiata Angelina Muzzu che in uno degli scorci più invidiati del pianeta, la Sardegna riesce a ricavare dalla zucca una morbidissima spugna da bagno. Enrico Bettoni e Pietro Pierani invece conquistano l’Oscar green nella categoria In Filiera grazie al grande lavoro che la loro azienda svolge chiudendo interamente il ciclo del latte. Enrico e Piero producono infatti il primo latte Uht, buono, a lunga conservazione e di qualità, pronto a sfidare il fresco. Dalle stalle al supermercato il latte Uht “Voi” è il fiore all’occhiello del territorio. Nella categoria Non solo agricoltura a Moira Donati che nonostante una promettente carriera non ha saputo resistere al richiamo della stella alpina del suo Trentino ricavandone agricosmetici eccezionali. E per finire la menzione speciale per Paese Amico viene assegnata, per la prima volta a parità di merito, al Comune di Udine dove negli spazi verdi degli orti urbani tutti fanno quadrato attorno all’orto e coltivano insieme le primizie di stagione e all’Istituto Pira di Rosarno dove la scuola rappresenta un’alternativa alla mafia ed è una opzione di riscatto. Aperto anche la domenica l’istituto è un laboratorio per l’agricoltura del futuro.
(per le foto si ringrazia Giovanni D’Alesio)