Un viaggio tra l’enogastronomia e le bellezze naturalistiche, le tradizioni e la cultura. Lo hanno compiuto le telecamere di Lineaverde seguendo le tappe segnate da Patrizio Roversi e Ingrid Muccitelli, i due conduttori della trasmissione di Raiuno, andata in onda alle 12.20 di oggi. Un viaggio tra i pastori, le vigne, i boschi, i campi di grano che ha valorizzato i nostri vini, l’aglio rosso. il grano solina.
Tappa d’eccellenza Bolognano dove Linea Verde è andata alla scoperta dei vigneti della Cantina Zaccagnini, insieme al titolare, Marcello Zaccagnini e al suo enologo, Concezio Marulli. “Una cantina” ha sottolineato Roversi ” che sembra una galleria d’arte”. Dopo aver mostrato tutte le caratteristiche del vigneto, le telecamere si sono spostate sulla produzione del vino, novello, rosé, montepulciano, passito, spumante. “Abbiamo una grande uva ” ha detto Marulli “è importante raccoglierla al momento ottimale per ciascun vino. Il nostro comunque è un territorio vocato”.
Il viaggio è poi proseguito con l’incontro con la baronessa Lucrezia De Domizio Durini presentata da Roversi come “coltivatrice diretta di artisti”, che ha rilanciato il messaggio di Joseph Beuys, uno dei più importanti artisti di questo secolo, piantando una quercia in ricordo della trasmissione.
Suggestivo, poi, l’incontro, nella riserva naturale di Monte Rotondo, con i lupi accuditi dalla Guardia Forestale nel Centro per la tutela e la conservazione di questo splendido animale. Cassandra Vantini, veterinaria, ha raccontato l’esperienza con Isabeau, una lupa che ha preso la sua prima poppata dal biberon dopo essere “entrata in contatto con i miei capelli” ha ricordato “quasi fossero il pelo della madre. Isabeau, comunque non ha perso la sua selvaticità”. Lineaverde si è quindi spostata a Corfinio dove ha illustrato come si lavorano, secondo l’antico metodo, le trecce di aglio rosso di Sulmona, 52 per ogni treccia, elecandone le straordinarie proprietà nella preparazione dei piatti e in campo terapeutico, “un antisettico micidiale se preso tutte le sere” ha spiegato il fitoterapeuta Ciro Vestita, suggerendo di insegnare ai bambini ad assaporarlo fin dalla tenera età, tritandolo in un po’ di latte e miele.
Poi una breve sosta a Pratola Peligna, nel pastificio Masciarelli ,per vedere come si lavora la pasta artigianale e, infine, tappa conclusiva a Roccamorice dove protagonista è stato il grano solina, un grano antichissimo che cresce a temperature fredde, a basso contenuto di glutine, con cui si può preparare un pane profumato che dura anche 15 giorni. Le telecamere hanno mostrato come viene macinato grazie all’arrivo di un mulino a domicilio con la macina in pietra, che lo ha trasformato in farina (integrale e semintegrale). Un grano che ha rischiato di scomparire a causa della scarsa redditività e che è stato recuperato grazie all’impegno degli agricoltori che aderiscono al Consorzio dei produttori di grano solina. Obiettivi poi puntati sulle specialità preparate da Paola Pavoni, titolare di un agriturismo, che ha mostrato come si prepara la pasta alla chitarra, i calzoni ripieni di orapi, le pallotte cace e ova, le beole. Finale dedicato ancora al grano solina con cui si producono pasta, pane e birra, vero “testimonial del territorio” ha concluso Roversi
Beh! senza far nomi per carità, ma una o due di queste tappe le avrei cassate