Si chiama “Il pasto dei lupi” ed è un e-book, forse il primo mai prodotto da un Parco nazionale, a raccontare la storia dei suoi ospiti, dei suoi traguardi e di tutto territorio in cui si identifica la conquista più grande della regione: l’ambiente.
E’ una storia senza finale, raccontata da un pezzo del Parco, l’attuale commissario Giuseppe Rossi: una carrellata di ricordi che comincia dagli anni ’60 e arriva alla fine degli anni ’90, il resto della storia è ancora da scrivere. “Ho pensato di raccontare personalmente una bella storia, che riguarda in particolare la collaborazione tra l’Ente e uno dei Comuni dell’Area protetta – dice Rossi – capace di coinvolgere poi, come si è visto, altri comuni, definendo in tal modo la politica del Parco: una realtà che si affermerà a livello nazionale e internazionale”.
Nato come Parco Nazionale d’Abruzzo, divenuto oggi il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, è una delle istituzioni più importanti e antiche fra tutte le aree protette italiane per la sua storia e per il suo universo sostenibile.
Il titolo del Libro prende spunto da alcuni articoli della raccolta, che raccontano “Il pasto dei lupi” nell’Area faunistica di Civitella Alfedena, divenuta famosa negli anni settanta, in contemporanea con la promulgazione delle leggi di protezione del predatore sull’intero territorio nazionale. Un e-book che parla in modo semplice: “Attraverso una raccolta e selezione di articoli di giornali di quegli anni, di articoli scritti da me per quotidiani, settimanali e riviste; di articoli scaturiti da mie interviste a quotidiani e settimanali; di articoli derivati da personali colloqui con giornalisti e pubblicisti; di relazioni, proposte e comunicati stampa elaborati in qualità di Presidente della pro-loco prima, di Sindaco di Civitella Alfedena poi e, infine, di funzionario dirigente del Parco e promotore di attività e organizzazioni del posto”.
Negli stessi anni in cui si sviluppa questa originale esperienza di Civitella Alfedena, fatta di impegno e interventi concreti, e grazie ai primi evidenti e positivi risultati e alle rinnovate e dinamiche politiche di gestione dell’Ente Parco, la cui Direzione è sostenuta non soltanto da associazioni nazionali e internazionali, ma anche da avanguardie giovani di locali, l’intero territorio si apre a nuove e moderne iniziative di sviluppo ecologico e alternativo, ristrutturando e rivitalizzando i centri storici e i paesi. E condividendo con il Parco programmi di conservazione.
Nascono quindi centri visita, aree faunistiche, aree attrezzate, cooperative giovanili, società di servizi, associazioni culturali e di promozione a Bisegna, Villavallelonga, Villetta Barrea, Scanno, Pescasseroli, Pizzone, Opi, San Donato Val di Comino.
Sta nascendo così “Il Parco del futuro”, il Parco che, coniugando conservazione e sviluppo, segna il percorso per la creazione di un moderno sistema nazionale di aree protette.
Naturalmente, questa “storia”, dice Rossi: “Interessa il periodo in cui ho personalmente partecipato e/o condiviso in modo attivo, anche come cittadino, le vicende e le iniziative raccontate. Saranno gli amministratori dei tempi successivi, se lo vorranno, a continuare “il racconto”.
Per leggere l’e-book scaricato dal sito del Parco e da Facebook clicca qui.
(le foto usate nell’articolo sono tratte dal sito del Pnalm)