Sono sempre di più gli imprenditori stranieri in Italia. Nel 2012 le imprese individuali registrate risultano 3.335.135 di cui 302.217 con titolati extra Ue. Gli imprenditori stranieri si concentrano nelle attività commerciali (il 43,7% del totale delle imprese) e nel settore edile (il 24,7%), mentre il restante 30% delle imprese individuali si distribuisce nelle attività manifatturiere (il 9,1%), nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (il 4,9%) e nel settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (il 4,6%). Lo rileva il terzo rapporto annuale “Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia” a cura della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione.
Il peso che hanno le imprese individuali con titolari extracomunitari sul totale delle imprese individuali è pari al 9,1%, mentre una quota maggiore del 10% si registra per i settori noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, edile, commerciale, manifatturiero e servizi di informazione e comunicazione. La minore partecipazione degli extracomunitari nell’imprenditoria individuale italiana si registra per i settori agricoltura, silvicoltura pesca ed estrazione di minerali da cave e miniere.
Dall’analisi della variazione tendenziale, si riscontra per il biennio 2011-2012 un aumento del 6,8% delle imprese commerciali (con un saldo positivo di circa 8 mila unità) e del 20% per le attività di noleggio e servizi alle imprese (+2330). Le uniche variazioni negative si registrano soltanto in due settori, quello del trasporto e magazzinaggio e quello di servizi di informazione e comunicazione che, comunque, pesano relativamente poco sull’insieme delle imprese individuali gestite da extracomunitari.
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