All’improvvisazione dico NO.
“Mamma, parto! Vado in Inghilterra, ma non preoccuparti mi mantengo facendo il cameriere.”
Quante volte abbiamo sentito di giovani che si mantengono gli studi o semplicemente mettono un gruzzoletto da parte scegliendo di improvvisarsi cameriere.
Cameriere, commis de rang, convivier, chiamatelo come volete purché non crediate che sia un lavoro da poco.
Ottima conoscenza delle lingue, nozioni di igiene, savoir faire e ancora conoscenze gastronomiche, nozioni di enologia e tecniche di vendita, sono questi i requisiti per diventare un buon professionista del settore.
Chi è il cameriere?
La ristorazione non accetta improvvisazione! Ma nello specifico chi è il cameriere? E colui che all’ingresso con sorriso smagliante ti accoglie cordialmente portando il menù al tavolo, ti aiuta nella scelta delle portate, stappando la bottiglia di vino si accerterà della buona riuscita, inizierà il servizio dalle signore e dalle persone più anziane, porterà il conto piegato
Il cameriere è anche colui a cui non è concesso:
- avere le mani che odorino di fumo
- prendere troppa confidenza con il cliente
- lasciare che il cliente chiami più volte senza presentarsi mai a tavolo
- schizzare sugo qui e lì
Formazione e professionalità, ci pensa ReD
Il mercato del lavoro (vedi ultimi articoli delle maggiori testate giornalistiche) è sempre più alla ricerca di figure qualificate che possano garantire un’ elevata qualità al ristorante stesso. E se il mercato richiede questo, perché non puntare ad un’ alta formazione della “professione sala” ?!
Sono tante le occasioni di aggiornamento e formazione per i settori della ristorazione ma… buco nero per l’area servizio e accoglienza.
E allora, se avete buona abilità manuale, grande resistenza fisica, se siete in grado di lavorare sotto pressione e avete un po’ di empatia e se non avete problemi di orario, lancio a voi una nuova sfida.
Se riqualificassimo il mestiere del cameriere? E se ci pensasse ReD?
Gabriella Mincarelli, Red Academy
Per tutte le info:
RED s.r.l.
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