Nonostante le difficoltà economiche l’omaggio floreale resiste e si conferma simbolo della festa degli innamorati con una stima di almeno 12 milioni di fiori acquistati, con la tendenza a diversificare comprando oltre alle rose primule, bulbose azalee e orchidee, meglio se italiane. E’ quanto stima la Coldiretti, in occasione della festa degli innamorati, nel sottolineare che i fiori e le piante battono infatti gioielli, borse e profumi, in un momento di crisi economica, permettendo di esprimere, con classe, fantasia e prezzi ragionevoli, i propri sentimenti senza intaccare sensibilmente il proprio bilancio, e sono più graditi dei cioccolatini che rischiano di compromettere il duro “lavoro” di queste settimane per tornare in forma dopo le festività natalizie, in attesa della prova costume.
I fiori italiani a “chilometri zero” – sottolinea la Coldiretti – sono coltivati nel rispetto delle norme ambientali e sociali mentre quelli importati devono spesso percorrere migliaia di chilometri con mezzi inquinanti ma sono stati anche denunciati ripetuti casi di sfruttamento del lavoro e di uso di pesticidi pericolosi. Per mantenere piu’ a lungo il dono d’amore è bene – suggerisce la Coldiretti – una volta giunti in casa accorciare il gambo tagliando i 3-4 centimetri finali dello stelo, non con le forbici che schiaccerebbero i canali di transito dell’acqua all’interno del fiore, ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. Inoltre va cambiata l’acqua ogni giorno, e fare attenzione a che sia sempre fresca e pulita.
Ci sono anche piccoli segreti come quello – continua la Coldiretti – di sciogliere nell’acqua un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. Inoltre – precisa la Coldiretti – va evitata l’esposizione alla luce diretta e le correnti d’aria sia calda sia fredda e la vicinanza a fonti di calore. Infine è bene tenere i fiori lontani dalla frutta che ne accelera la maturazione e ne accorcia la vita. L’Italia – afferma la Coldiretti – è all’avanguardia nella coltivazione di fiori e piante a livello internazionale e comunitario dove il Tricolore è al posto d’onore dopo l’Olanda che spesso è però solo il crocevia di triangolazioni commerciali, come accade per le produzioni di paesi extracomunitari come Thailandia, Brasile, Perù o, per le rose, Kenia. Peraltro i fiori italiani – afferma la Coldiretti – sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi più intensi e caratteristici. In base ai risultati dell’ultimo censimento dell’agricoltura in Italia – conclude la Coldiretti – risultano attive circa 20.500 aziende florovivaistiche, che danno occupazione ad oltre 120.000 addetti, con una superficie coltivata di oltre 36.000 ettari e che generano un valore che supera i 3 miliardi di euro.