La spesa per acqua e vino rappresenta- sottolinea la Coldiretti – ben il 55 per cento della spesa in bevande che è pari 43,40 euro al mese per famiglia. La spesa media delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale – conclude la Coldiretti – varia lungo la penisola da 12,22 euro nel Nord Ovest, 11,38 euro nel nord est, 12,38 euro nel centro Italia, 11,53 euro nel mezzogiorno e 12,43 euro nelle isole.
In media una famiglia di tre persone con un consumo annuo di 180 metri cubi spende 307 euro all’anno per l’acqua pubblica, 25,6 euro al mese: quanto il costo di una tazzina di caffè al bar al giorno (85 centesimi). Si tratta dello 0,9% della spesa media mensile di una famiglia. Per lo stesso servizio in Spagna si spendono 330 euro all’anno, in Francia 700 euro, in Austria, Germania e Regno Unito 770 euro. Dei 307 euro italiani, solo 143 euro riguardano il servizio di acquedotto.
Ma, malgrado l’acqua pubblica sia a buon mercato, il 61,8% delle famiglie italiane acquista acqua minerale e il consumo medio è pari a 192 litri all’anno per persona. Secondo il Censis, il 31,2% della popolazione non si fida dell’acqua che esce dal rubinetto della propria abitazione: una percentuale che sale nettamente al Sud (si arriva al 60,4% in Sicilia), ma che aumenta ovunque nel caso di allarmi connessi alla potabilità.
E’ un’azione che mette insieme paura e autotutela. Tutto ciò che è accaduto, anche in Abruzzo, sull’acqua pubblica genera sfiducia, allarmismo, anche quando la qualità dell’acqua sorgiva dei territori non è in dubbio. E nonostante le statistiche che attribuiscono all’acqua in plastica rischi di altra natura legati alla conservazione e alla stagnazione in bottiglia.
Impressionanti sono i dati relativi al numero di bottiglie di risulta. Le cifre sono impressionanti: Un giro d’affari pari a 2,25 miliardi di euro che riguarda 168 società per 304 diverse marche commerciali; l’uso di oltre 6 miliardi di bottiglie di plastica prodotte utilizzando 456 mila tonnellate di petrolio, che determinano l’immissione in atmosfera di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2 (dati 2013 Legambiente).
Non basta, c’è anche l’acqua che va sprecata per via degli Acquedotti colabrodo. Le infrastrutture portano ad uno spreco del 31,9% dell’acqua.
Infatti, le perdite di rete costringono ad aumentare il prelievo d’acqua alla fonte e espone alcuni territori a disservizi cronici, con interruzioni di erogazione che possono riguardare varie zone, con punte del 29,2% in Calabria. In Germania le perdite di rete sono solo del 6,5%, ma salgono in Francia con il 20,9%.
Soluzioni green per risolvere tanto ingombro ci sarebbero, alcune davvero fantasiose. Come queste fioriere, o come elementi di arredo e decoro di indubitabile bellezza.
Oppure….