”L’albergo diffuso non vuole essere solo un modello turistico, ma anche un modello ed un segnale culturale”, così il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano nel corso del convegno ‘Albergo diffuso, un nuovo modello di turismo sostenibile’ che si è svolto a Pescara nella Sala Petruzzi gremita di gente. L’obiettivo era quello di fare il punto su iniziative e idee dopo l’approvazione in Consiglio Regionale della legge sull’ospitalità diffusa che porta l’iniziativa proprio di Pagano.
Radunati nell’Auditorium di Via delle Caserme a Pescara c’eranoDaniele Kihlgren, ideatore dell’albergo “Sextantio” di Santo Stefano di Sessanio, il primo modello di albergo diffuso a nascere in Abruzzo. Ha raccontato la sua esperienza da “pioniera” con tutti gli aspetti positivi e con gli svantaggi collegati ad un modello di turismo sostenibile fino ad oggi poco sostenuto. Fra i relatori anche Giancarlo Dall’Ara (Presidente dell’associazione nazionale degli alberghi diffusi) e l’assessore regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio.
«L’Assemblea regionale abruzzese – ha detto Pagano – è stata tra le prime in Italia ad approvare una legge per il recupero e il restauro conservativo di borghi antichi e centri storici minori, attraverso la valorizzazione del modello di ospitalità diffusa. E il convegno – osserva il Presidente Pagano – rappresenta una occasione per mettere a confronto le diverse esperienze già attive sul territorio e le opportunità legislative che sono offerte dalla nostra legge regionale per la promozione del modello turistico sostenibile dell’albergo diffuso».
Il progetto di legge. Il progetto di legge sulla disciplina dell’albergo diffuso, approvato a luglio dal consiglio regionale, era stato presentato nel giugno scorso, a Pescara, dal Presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano. “L’idea portata avanti a Santo Stefano – aveva spiegato Pagano illustrando il progetto di legge – è stata vincente, fare dell’Abruzzo un albergo diffuso significa coniugare un’iniziativa economica in una culturale che sia importante e offra spunti di dibattito in Abruzzo. Significa promuovere il turismo con il recupero dei centri storici. Nella nostra regione ci sono tanti centri storici belli, che potrebbero essere recuperati, un passo che assume una valenza altissima, soprattutto in questo momento difficile per i piccoli paesi che combattono contro lo spopolamento. Farlo significa anche rispondere ad una duplice finalità: conservare il patrimonio edilizio esistente e favorire l’arrivo di nuovi flussi turistici con nuove forme di ospitalità”.