Tè da foglie di olivo intosso in purezza, certificato bio. Come l’azienda da cui ha origine, in Abruzzo sull’altopiano di Caprafico, Maiella orientale, Casoli. Si tratta della pluripremiata azienda agricola con frantoio della famiglia Masciantonio (leggi il nostro articolo), cinque generazioni di olivicoltori dal 1875, che recupera un tradizione contadina e lancia sul mercato un prodotto innovativo per i tempi moderni: foglie giovani d’olivo scelte dalle migliori piante, essiccate a bassissima temperatura e pronte per un infuso naturale dalle mille virtù. Diuretico, ipotensivo, rinfrescante, dissetante bevuto freddo, ideale bevanda fuori pasto, ottima alternativa al tè delle cinque.
La leggera nota di amaro e l’assenza di alcaloidi ne fanno un eccellente sostituto del tè col vantaggio di essere privo di teina. Un infuso che ricorda il tè verde, con la differenza di essere molto più salutare grazie all’alta percentuale di fenoli e vitamina C. E soprattutto di oleuropeina, sostanza battericida contenuta in gran quantità nelle foglie d’olivo e dall’efficacia terapeutica scientificamente provata contro i virus da raffreddamento. Un piccolo grande elisir insomma, facile da preparare (4-5 minuti il tempo ideale per l’infusione in acqua bollente) e nemmeno costoso; la confezione, da 30 grammi di foglie, è sufficiente per 10 tazze di benefico infuso. E non si è ancora detto delle potenzialità gastronomiche del prodotto, oltre che dell’intuibile successo tra gli estimatori dagli occhi a mandorla.
“Abbiamo affidato la presentazione ufficiale del prodotto all’esperto sommelier guardiese Nicola Boschetti, con una serata gastronomica a base di sushi conditi con i nostri oli extravergine agrumati e l’infuso per pasteggiare – racconta Tommaso Masciantonio – La combinazione pesce crudo-infuso di foglie d’olivo è risultata vincente al gusto dei presenti”. Tanto da spingere lo chef guardiese Domenico Scotti Del Greco a sperimentare marinature e speziature di gamberetti nostrani con foglie d’olivo, sushi mediterraneo e baccalà. “Ma anche – riferisce lo chef del Santa Chiara – per alleggerire piatti tradizionali come le scrippelle ‘mbusse con l’infuso in sostituzione del brodo di carne, o le polpettine di pecorino e uova cotte in acqua e poi aromatizzate con l’infuso di foglie di olivo”.
Particolare di non poco conto – sottolinea Masciantonio – è che le foglie provengano da un ambiente incontaminato e agricoltura pulita, poichè le sostanze estratte con l’infusione finiscono in tazza. Altro fattore che concorre a rendere il prodotto esclusivo è la natura delle foglie: di pregiata cultivar Intosso, fruttato medio-intenso, amaro e piccante in bella armonia, equilibrato con note di erbaceo e di pomodoro. Una varietà autoctona di olivo dalle spiccate qualità organolettiche e antiossidanti che in Abruzzo trova la più alta concentrazione localizzata nella zona pedemontana di Casoli, tra le Piane di Caprafico e Piano La Roma. Ulivi antichi e rustici, adattatisi ai terreni pietrosi, freddi invernali e gelate tardive, quelli custoditi dai Masciantonio e di poche altre famiglie di coltivatori del posto. Usata tradizionalmente anche come oliva da mensa, l’intosso regala un olio di nicchia da proteggere e valorizzare perché rappresenta il territorio e la sua biodiversità. Rassicurante apprendere che i progetti a breve termine dell’azienda ne prevedono l’incremento di produzione.
Jolanda Ferrara