Sant’Antonio lascia la chiesa del S.S. Salvatore per raggiungere quella a lui intitolata, davanti a cui il 16 gennaio, domani, fra poche ore, si isseranno e infiammeranno le farchie di Fara Filiorum Petri. Un rito nel rito la processione della vigilia. Un rito religioso, che scandisce i tempi di quello folcloristico, perché con il viaggio del Santo, storia e regole di Fara Filiorum Petri vogliono che le farchie siano ultimate. Le ultime canne sono state messe, gli ultimi legamenti stretti. E’ quasi tutto pronto per la festa che ci sarà domani.
Una vigilia religiosa che possiamo raccontarvi grazie alle splendide immagini scattate dal fotografo Mario Sabatini che trovate nella gallery sottostante. E’ un mosaico fatto di forza, poesia e folclore: una comunità che si racconta pregando, lavorando, accogliendo tutti coloro che la visitano per conoscere uno dei riti più suggestivi d’Abruzzo.
Domani ci saremo anche noi fra le migliaia di persone i cui visi si illumineranno con il fuoco delle farchie, ansiosi di raccontarvi uno dei riti più intensi ed emozionanti d’Abruzzo, dedicato ad un Santo a cui l’Abruzzo è devoto.
Il programma prevede
Giovedì 16 gennaio
Ore 14: Trasporto delle farchie davanti al piazzale antistante la Chiesa di Sant’Antonio abate
Ore 16,30: Accensione benedizione delle farchie ad opera del vescovo monsignor Bruno forte
Venerdì 17 gennaio
Ore 11:30 Santa Messa nella chiesa di Sant’Antonio abate benedizione del pane del fuoco e degli animali
ore 19,30 Serata di canti tradizionali con il coro folcloristico “Colline Verdi” di San Giovanni Teatino e con il coro Francesco D’Urbano di Fara Filiorum Petri.