C’è un lato nascosto della città e allo stesso tempo poco distante dal tam tam quotidiano di una vita frenetica e senza riposo. Si affaccia sul mare ed è coperto da una recinzione, oltre la quale è difficile immaginare un altro modo di vivere. È una distesa di terra che si trova esattamente a Pescara, a Colle Marino, a due passi da Piazza Duca e dalla trafficata Via Del Santuario. Quasi impossibile buttarci un occhio, perché la strada che passa lì davanti e da cui vi si accede la si percorre principalmente in auto. Piccole coincidenze hanno però fatto in modo che una curiosa ragazza munita di macchinetta fotografica si fermasse proprio in zona. Attratta dal paesaggio sulla destra, decide di parcheggiare per fare qualche scatto. Il suggestivo panorama uggioso di un pomeriggio ancora invernale merita particolare attenzione ma non suscita le stesse emozioni della vita che anima il terreno che sta proprio lì di fronte.
“Ciò che conta qui è la serenità con cui si affronta la giornata. Si torna a casa con 100 euro in meno, ma con più grinta e pace interiore”. A parlare è Gianluca Bucci, proprietario di quell’appezzamento di terra a Colle Marino. Ha 39 anni, due anni fa ha deciso di lasciare il suo lavoro di avvocato per dedicarsi all’agricoltura. Mentre racconta la sua storia, mostra il suo orto sinergico, il primo a Pescara di questa tipologia. “Di cosa si tratta”? Domanda col sorriso stampato sul volto. “Be’, diciamo che l’agricoltura sinergica ha una sua etica, che io condivido in pieno. Tecnicamente, si differenzia dal metodo tradizionale perché non necessita di aratura, né zappatura. Tutto si basa sul principio che l’unione fa la forza, c’è appunto bisogno di sinergia, della collaborazione di ogni parte per il raggiungimento di un obiettivo comune: riproporre un sistema naturale, con il minimo intervento umano. Nell’agricoltura sinergica è importante non calpestare il terreno, c’è una netta separazione tra la parte coltivata e quella su cui si cammina. Questo tipo di orto non prevede l’utilizzo dei concimi, la fertilizzazione avviene tramite copertura organica permanente. Bisogna ricreare ciò che accade in natura con una densa convivenza di piante, perenni e stagionali, a diversi stadi di crescita e con caratteristiche varie. Non se ne estirpano le radici, ma restano nel suolo e si lasciano le foglie lì dove cadono, oppure si copre il terreno con paglia e altri materiali biodegradabili. Infine, per attivare la giusta sinergia, bisogna piantare in ogni aiuola almeno tre specie differenti di piante, in modo che esse possano aiutarsi a vicenda”. Gianluca coltiva anche l’orto biologico e il tradizionale. A Colle Marino c’è tutto il suo mondo. Accanto alla sua proprietà ci sono altri giovani agricoltori, pronti a creare il loro orto sinergico. Su questi appezzamenti c’è quindi una piccola comunità, che ama veder crescere le piante di limoni, i pomodori, gli ortaggi vari e dedica gran parte del tempo alla loro terra.
“Quando facevo l’avvocato ero sempre nervoso – spiega Gianluca – ora invece sono felice e, se qualcosa non va a casa o altrove, vengo qui e ritrovo subito quell’armonia di cui ognuno di noi ha bisogno. Ho una moglie e due figli ai quali trasmetto tutto il mio entusiasmo per questo stile di vita”. Gianluca ha tanti progetti per il futuro: “vorrei che questo posto diventasse un punto di riferimento per tutti, vorrei creare un laboratorio agricolo per i bambini e insegnare loro come e perché coltivare un orto sinergico. Credo sia questo il futuro che dobbiamo costruire per i nostri figli: un mondo in cui si lavora bene e in cui si è in armonia con se stessi e con gli altri”.
Sara Del Vecchio
Questo articolo spalanca il cuore.. Una scelta coraggiosa intelligente..spero davvero si possano attivare presto i corsi per bambini e perché no anche per adulti, in questa città senza verde sarebbe un sogno…