La sala si è riempita a poco a poco, la pioggia non era prevista, ma il maltempo non ha fermato la piccola rivoluzione che aveva in mente: fare largo alle chef abruzzesi. Dare voce, anzi spazio nella propria cucina appena messa in piedi come l’aveva sognata da anni, per cominciare un percorso di sapori, di storie e di esperienze condivise. E’ successo a Vasto, presso il risotrante I Sapori di Alba, dove sabato scorso si è tenuto il primo incontro enogastronomico con il pianeta delle chef, delle cuoche, delle professioniste della cucina. Alba Marte, la padrona di casa, per iniziare ha deciso di giocare in casa e chiamare un’amica con la quale condivide la regione di origine, la Calabria, e quella di destinazione, l’Abruzzo, dove entrambe vivono, lavorano e realizzano i propri sogni professionali ormai da anni. E così nella cucina del ristorante aperto in dicembre è arrivata Maria Angela Morabito, padrona di casa di uno dei primi agriturismi a nascere in Abruzzo, il Nespolo, in quel di Roccascalegna, paese dove si è trasferita per amore al seguito del marito.
L’asse Abruzzo/Calabria è stato rotto solo da due fattori, una giovanissima cuoca tutta abruzzese, di nascita e formazione, la 22enne Fiorella D’Amico e i due sommelier della serata, Santino e Luigi Strizzi, chef di lungo corso e di grande storia, entrambi, ma per la serata hanno percorso il menù come ospiti, accompagnandolo con i vini che i piatti scelti hanno loro ispirato.
Un vero e prorpio itinerario, iniziato con gli antipasti della casa: mix abruzzo-calabro di cocottina con melanzane, pizz e fuije, pallotte cacio e ove, misticanza di farro e formaggio fresco. Il primo piatto, invece, è uno dei piatti del cuore per Alba Marte, si tratta dei Bigoli con rape abruzzesi e salsicce calabresi, rosse e piccanti come il sud insegna, in bianco, perché i sapori restassero vicini, ma distinti.
Un esordio dalla cucina di Alba è il secondo primo, semplicissimo: dei paccheri al sugo semplice, l’unica particolarità è la piccantezza e l’aroma all’aglio che ha accompagnato il sapore, senza restare come ospite importuno in bocca, la cuoca si chiama Antonella.
Ecco il primo piatto della prima chef da lanciare, si tratta di Fiorella D’Amico, alle prese con il suo Filetto di maiale con pinoli e noci, gusto morbido con i sapori del territorio dentro.
Quando esce dalla cucina Maria Morabito spiega il suo agnello sgrumato, spiega che nel piatto ci sono dentro i sapori forti dell’Abruzzo di montagna dov’è approdata e quelli dolci e solari della sua terra, negli agrumi e nella marinata al finocchietto selvatico in cui la carne è stata messa a riposare prima della cottura. Un risultato di grande sapore.
Finale con dessert della casa e tanti complimenti ai vini: cantina Roveri di Canosa Sannita per le bollicine iniziali e la Passerina del primo primo e poi Hedos Cerasuolo della Cantina di Tollo, Montepulciano Tilli di Casoli e un morbidissimo Moscato dell’azienda agricola Lampato di Pianella, una vera scoperta.
“Sono contenta di aver aperto questa strada – dice Alba a fine serata – trovo che sia bello confrontarsi con donne e storie culinarie differenti in cucina, si impara sempre qualcosa e dalla fusione si trova un modo speciale di interpretare i propri sapori. Sono contenta anche di aver aperto questo percorso con una chef come Maria Angela Morabito, perché la sua è una cucina strettamente legata alla terra e alla qualità e mi auguro che gli ospiti abbiano gradito il piatto che ha proposto e con cui ha deciso di raccontare”. Una bella scoperta anche quella della giovanissima Fiorella: 22 anni, una formazione solida all’Alberghiero di Villa Santa Maria e poi tanto lavoro e tanta pratica dove le è stato possibile. E’ timida, ma alla fine lo dice: “Ho cercato di fare qualcosa di nuovo con una carne che conosco bene”.
“E’ sempre un piacere confrontarsi con altri modi di vivere e interpretare la cucina – dice Maria Morabito – Bello farlo a casa di un’amica e con un piatto che rappresenta la sintesi della mia storia di abruzzese naturalizzata, che si porta nel cuore la propria terra, cercando un modo per fare convivere la casa in cui sono nata con quella in cui vivo e creo, che è l’Abruzzo”.
Soddisfatti i sommelier: “Abbiamo cercato di fare assaggiare qualcosa di insolito e nuovo – dice Santino Strizzi, lui oltre che sommelier e molto altro è anche vice presidente dell’Associazione dei Cuochi Val di Sangro – Con Luigi abbiamo scelto un vino morbido, non duro, con un suo carattere capace di esaltare i sapori e regalare belle emozioni e novità a chi non conosceva alcune delle etichette presentate. L’Ultima, ad esempio, il moscato, è stata una bella sorpresa anche per noi!”