Tornare indietro di vent’anni, quando la vita era difficile, ma la crisi di oggi non c’era. E’ ridotta così la nostra economia, tornata per potere d’acquisto, a quella di vent’anni fa.A certificarlo e’ l’Istat proprio nel giorno in cui Moody’s mette in guardia: l’Italia rischia di non centrare il target di un deficit/Pil al 3% nel 2013 e l’instabilità politica, nonostante il governo Letta abbia ottenuto la fiducia, rappresenta ancora una minaccia per la ripresa.
Nel 2012, dice l’istituto di statistica, il potere di acquisto è diminuito del 4,7%, il peggior calo dal 1990, inizio della serie storica. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è invece diminuito in termini correnti del 2% con la propensione al risparmio che scende all’8,4% dall’8,8% del 2011, anche in questo caso toccando il minimo dal 1990. L’Istat ha anche rivisto al ribasso il Pil dello scorso anno calato in volume del 2,5%, con un ritocco al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo. Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell’8,3% e i consumi finali nazionali del 3,8%. Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute del 2% e le importazioni hanno registrato una flessione del 7,4%. Il valore aggiunto, a prezzi costanti, presenta cali in tutti i settori: -5,8% le costruzioni, -4,4% l’agricoltura, silvicoltura e pesca, -3,1% l’industria in senso stretto e -1,7% i servizi.
Se il presente è difficile, il futuro si prospetta ancora peggiore. Secondo Confesercenti, infatti, “il forte calo del potere d’acquisto segnalato dall’Istat non può sorprendere perché è la conseguenza diretta di una lunghissima recessione che ha demolito occupazione e consumi, mentre la pressione fiscale era in forte rialzo. Una conferma della drammatica situazione in cui versano le famiglie italiane viene anche dal crollo del reddito disponibile reale”. Secondo i calcoli dell’organizzazione, dall’inizio del 2012 alla fine del 2013 la sua riduzione toccherà il 6,5%”.
Per il Codacons il calo del potere d’acquisto si traduce in una “stangata tanto invisibile quanto disastrosa” da 1.642 euro per una famiglia di 3 persone (1.351 una famiglia di 2 componenti, 1.809 una di 4).
A gettare ombre sulla situazione italiana arriva anche l’allarme di Moody’s. Secondo l’agenzia di rating, “l’Italia e’ uscita dalla procedura d’infrazione del deficit quest’anno, dopo aver ridotto il deficit al 3% del Pil nel 2012 dal 5,5% del Pil nel 2009 ma l’instabilità politica ha effetti negativi sulla capacità del governo di procedere con le riforme strutturali e di bilancio”.