Il giorno dopo la manifestazione che ha chiuso al transito delle auto tutto il litorale abruzzese più che un bilancio l’assessore regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio, deus ex machina dell’idea, propone un rilancio: “Chiuso per bici, per il quale vanno ringraziati i comuni per la collaborazione prestata e per la condivisione totale al progetto, dovrà diventare, ulteriormente strutturato ed arricchito, un appuntamento fisso di livello internazionale, svolgendo appieno la sua funzione di strumento attrattore di grande rilevanza capace di integrare la nostra offerta e prolungare la stagione”.
Il popolo che va su due ruote abitualmente, parliamo di migliaia di abruzzesi, ha occupato le carreggiate costiere domenicali con bici, eventi, sport e altro genere di animazione che nei Comuni coinvolti ha preso mille forme. L’idea, comunque, è piaciuta anche a chi è più abituato ad accelerare che a pedalare: “L’entusiasmo e il coinvolgimento sono stati davvero straordinari – spiega l’assessore Di Dalmazio – e ciò se da un lato ci conforta sulla validità dell’iniziativa, dall’altro testimonia che il messaggio lanciato con il progetto ‘Bike to coast’ è stato perfettamente recepito dai cittadini e dalle istituzioni. Attraverso questo evento siamo riusciti a mantenere alta l’attenzione e a stimolare ulteriore sensibilizzazione sul percorso di caratterizzazione della nostra regione e della sua offerta turistica, valorizzando un settore assolutamente attrattivo quale quello del vacanza attiva, del cicloturismo, della mobilità sostenibile in genere che vede nella pista ciclopedonale d’Abruzzo il suo progetto più importante che sta riscuotendo un grande interesse in Italia e all’estero”.
La manifestazione, inoltre, rappresenta un ulteriore stimolo sulla realizzazione in tempi brevi degli interventi di completamento per la pista d’Abruzzo. Questa settimana verrà convocato nuovamente il tavolo di monitoraggio con le Province per valutare lo stato di avanzamento delle procedure. “I soggetti attuatori – conclude Di Dalmazio -, come già stanno facendo, devono spingere al massimo sull’ acceleratore perché non vogliamo che intoppi burocratici e ritardi rallentino la realizzazione del progetto facendoci perdere questa straordinaria occasione”.